Estrema destra di Guido Caldiron

Chi sono oggi i nuovi fascisti? Un’inchiesta esclusiva e scioccante sulle organizzazioni nere in Italia e nel mondo

Ora che quello comunista è stato esorcizzato ben benino, un nuovo spettro si aggira per l’Europa: un ectoplasma ipertrofico che si pasce di crisi economica, revisionismo storico, mondializzazione, passatismo, xenofobia. Il suo nome è neo-fascismo ma potete benissimo chiamarlo Legione (come il Diavolo in certi film dell’orrore), tanto prolifica, sfaccettata, virulenta, appare, nell’anno tredicesimo del terzo millennio, la galassia dell’estrema destra. Per dirla con il De Gregori di “Storie di ieri”: “I nuovi capi hanno facce serene/ e cravatte intonate alla camicia” (nel 1974 si riferiva a quelli dell’MSI), ma la manovalanza bruta del movimentismo nero sfoggia, a prima vista, un’aura tutt’altro che raccomandabile (i crani rasati, le croci uncinate, l’abbigliamento simil-fetish con immancabili spranghe di contorno di ultras, skinhead & nazi-skin, per esempio). Le sigle sono quelle restituite dalle cronache criminali di giornali e tg - Alba dorata (Grecia), Casa Pound (Italia), Braune Armee Fraktion (Germania): il loro l’armamentario ideologico tira in ballo i testi sacri delle SS, il sempreverde Julius Evola, persino - delirando non poco - J. R. R. Tolkien (sic!).

Qualora abbiate voglia di una full immersion tra le (mille) anse, i retaggi, le declinazioni del reazionarismo fascista del terzo millennio (se lo conosci lo eviti), cominciate a bazzicare le pagine di questa bibbia – freschissima di stampa per Newton Compton – che il giornalista Guido Caldiron gli ha dedicato, concentrandosi sullo stato delle cose (nerissime) in Italia e nel mondo. Si intitola, in modo apodittico, “Estrema destra” ed è un poderoso volume di 480 pagine (a sole 9.90) per sapere quanto c’è da sapere sul fenomeno in espansione della violenza neofascista: dal proliferare in rete di siti omofobi e anti-islamici all’internazionale negazionista, dal rock identitario della fascio-hit al populismo antieuropeista, dal partito per soli bianchi in Gran Bretagna a quello del pogrom ungherese, dalla casa comune del neonazismo tedesco alle stragi di matrice ideologica negli USA e in Norvegia. Senza tralasciare - ovvio - il marciume di casa nostra: teste rasate, soliti idioti con svastica negli stadi, progressiva fascistizzazione di molte città italiane, slogan violenti della Lega, nostalgie di regime totalitario di ex missini e - per diretta discendenza - di qualche onorevole di area PDL.

Caldiron non si risparmia e non tralascia nulla, nomi e cognomi compresi, documentando minuziosamente la sua mappatura: il risultato è ottimo, un’indagine esaustiva che inquieta, eppure risulta utile, imprescindibile per guardare ai fatti dal loro lato peggiore: c’è un nuovo spettro che si aggira per il mondo, il suo raggio d’azione è transitato dalla cultura underground all’esercizio arrogante del potere. La consultazione attenta di questo volume serve dunque da monito: a chiamarsi fuori dalla pratica politica il rischio è quello di lasciare campo libero a chi sull’intolleranza, la violenza di strada, il razzismo, intenderebbe edificare le basi per l’istituzione di un nuovo ordine (regime) mondiale. La Bestia immonda dell’ultra-destra non è mai morta, altro che storie di ieri.