Fahrenheit 451
- Autore: Víctor Santos
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Tunué
- Anno di pubblicazione: 2024
Solo una settimana fa, spruzzando cherosene con la mia pompa, pensavo che fosse divertente.
confessa il pompiere-incendiario di Fahrenheit 451 (Ray Bradbury, 1953). Preda di una profonda crisi di coscienza, sta parlando a un vecchio professore universitario costretto alle dimissioni dal regime totalitario che governa un mondo controllato-addomesticato dai media (nel romanzo di Bradbury echi di Huxley e di Orwell) e appiattito su coordinate di felicità obbligatorie.
Montag è un vigile del fuoco e un cittadino in apparenza felice (“era un piacere appiccare fuochi”). Incenerire pile di volumi (classici, in primo luogo) e incendiare le case dei loro possessori è l’incarico che gli è stato assegnato e che, fino a un certo punto della sua vita, assolve senza remore, senza pensare troppo a ciò che fa. Di cosa può lagnarsi Montag in fin dei conti? Ovattato dalla patina assiologica del Regime, il mondo è in fondo un bel posto dove vivere: un mondo ultra-perfetto, un microcosmo patinato, appagato e appagante, di fatto prigione dorata, dove anche la moglie di Montag è depressa a dispetto dei sorrisi da spot pubblicitario che sfoggia funzionalmente alle convenzioni sociali. Nell’animo di Montag il malessere cova in latenza già da qualche giorno, ma saranno due incontri casuali a dargli la stura. Il primo incontro è con Clarisse McClellan – diciassettenne di animo curioso, bollata come “pazza” in quanto indifferente agli standard ontologici imposti dal governo; il secondo è con una vecchia lettrice che sceglie di morire piuttosto che assistere al rogo che divora la sua biblioteca.
Nel claustrofobico graphic novel che attualizza la distopia bradburyana Fahrenheit 451 (Tunuè, 2024, trad. di Sara Ragusa), il fumettista spagnolo Víctor Santos affida al testosteronico Capitano Beatty l’esegesi della mission anti-culturale imposta dal Sistema:
Un tempo i libri attiravano l’attenzione di piccoli gruppi, qui e là… ovunque [...] C’era molto spazio nel mondo. Poi però la terra si è riempita di occhi, di gomiti e bocche. E arrivò la radio, la televisione. Il mondo si è connesso. Tutto è diventato di massa. La vita ha accelerato. Libri più corti, edizioni ridotte, riassunti… i classici ridotti ad audio di quindici minuti [...] La politica? Una colonna, due frasi, un titolo… la mente degli uomini gira a una velocità tale che la forza centrifuga li libera da ogni pensiero inutile, di giorni e giorni sprecati… si sono accorciati gli anni di studio, si sono accantonate la storia, la filosofia e le lingue. La letteratura e la grammatica sono state abbandonate poco a poco finché non le si è dimenticate del tutto. La vita è l’immediato, solo il lavoro è importante. Divertirsi ok, ma dopo il lavoro. Perché imparare qualcos’altro oltre a schiacciare bottoni, inserire chiavi, stringere bulloni e viti? [...] non dimenticarlo Montag, siamo una diga (i vigili del fuoco, ndr) contro quella piccola frontiera che vuole intristire il mondo con un conflitto di pensieri e teorie. Un libro è un’arma carica che un uomo può usare contro un altro uomo, per distruggere la sua felicità. Siamo i custodi della felicità del mondo e della pace delle nostri menti.
Ma Guy Montag è ormai sordo alle sirene (dis)ideologiche che intendono richiamarlo al dovere di vigile del fuoco-incendiario, che non è più. Montag è diventato fuggiasco, dal Sistema e dal vecchio sé stesso. Montag è l’uomo in rivolta, la sua presa di coscienza è persino più stratificata della strenua difesa della lettura o del rigetto maturato verso l’indottrinamento mediatico della società.
Nel romanzo di Ray Bradbury come nel graphic novel di Victor Santos, la crisi di Guy Montag coinvolge aspetti ulteriori, ambiti ontologici che ineriscono al vero significato delle cose, alla prerogativa fondamentale degli esseri umani di pensare e agire secondo coscienza e volere autonomi, prescindenti dalle logiche utilitaristiche proprie del liberismo globale (sissignori, Farhenheit 451 può definirsi un testo profetico).
Nel mondo chiaroscurale dei disegni di Victor Santos (tratto funzionalmente agitato, ipnagogico, kafkiano, persecutorio-angosciante) dove si è imposta l’idea capitalistica del lavoro prima di tutto, sottrarsi a questo tipo di dinamiche alienanti risulta la sola alternativa da perseguire. Non solo mandando a memoria le pagine dei classici della letteratura, come finirà col fare Montag, ma in ogni circostanza quotidiana che lo rendesse necessario. Per il poco o tanto che ci è dato di vivere da donne e uomini consapevoli, prima ancora che liberi.
Fahrenheit 451. Il classico di Ray Bradbury rivive in un potente graphic novel
Amazon.it: 18,90 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Fahrenheit 451
Lascia il tuo commento