Fiabe e leggende del Giappone di Kunio Yanagita

Come le fiabe e leggende, le narrazioni popolari possano entrare nell’immaginario collettivo e dettarne l’intimo mondo dipingendone la cultura e le tradizioni, in questo caso di un paese meraviglioso come il Giappone, descritto in maniera analitica nel volume Fiabe e leggende del Giappone (Casadeilibri, 2024), il cui autore, Yanagita Kunio, è una figura conosciuta e considerato il "padre del folklore giapponese".

Egli viene associato all’ideologia degli studi nazionali e profondamente concentrato sulla tradizione, nel tempo, viaggiando per il Giappone, si pone alla riscoperta delle sue credenze popolari. Yanagita Kunio indaga i singoli contesti che vedono protagonisti personaggi leggendari come la figura del maestro Kobo Daishi nei villaggi rurali, a cui dispensa o priva dell’acqua a seconda dell’accoglienza che trova nei suoi abitanti.
Scorrendo tra le fiabe si incontrano la civetta e il corvo, che chiese un abito dai colori mai visti salvo poi ritrovarsi, furioso, nero come la pece; oppure ancora il lettore potrà leggere del coraggio del piccolo scricciolo che, per essere ammesso nel gruppo dei falchi, arriva a catturare addirittura un cinghiale.
Le novelle, concise e nella loro varietà, costituiscono in maniera efficace una via di accesso al mondo interiore giapponese e del suo carattere nazionale.

L’ambientazione rurale coinvolge la mente e stimola l’immaginazione che si immerge del sentimento tradizionale di raccontare attraverso metafore curiose e particolarmente indicative, ora di una forma più arcaica oppure più moderna. Figure come le "yamahime", le misteriose donne delle montagne con sembianze inquietanti a metà tra il divino e l’umano, sono narrazioni conosciute in Giappone e nate al fine di intrattenere, svolazzando di luogo in luogo, al contrario delle leggende, nate per mettere radici. Questo è un testo prezioso per chi si innamora del popolo giapponese e ne vuole scrutare le origini attraverso il folklore.
I luoghi prediletti delle fiabe e delle leggende sono i villaggi rurali delle montagne; qui si cela l’anima segreta dei racconti con i luoghi di culto e i santuari sacri. Allora sacralità, animali fantastici e creature divine o semidivine si intrecciano tra sentimenti umani e sovrannaturale spiritualità, ora mossi da impulsi arcaici e primitivi ora in contesti che trovano sfogo nei prodigiosi accadimenti seguiti dalla reazione delle genti dei villaggi.
Altre scene di interesse per Yanagita Kunio sono gli stagni e gli acquitrini (sawa) e fiumi (kawa), che nel folklore nipponico sono spesso dimore di creature soprannaturali.

Il glossario che infine completa l’opera introduce alle terminologie espresse in maniera più approfondita, assecondando e soddisfacendo la curiosità del lettore. Yanagita quindi, con questo volume, si fa portavoce di una dettagliata opera di conoscenza delle narrazioni tradizionali senza inquinanti e senza filtri, dichiarando che in Giappone c’è stata un’epoca in cui le teorie dei ricercatori stranieri erano accettate senza riserve. Per questo la sua indagine accurata attraverso i suoi viaggi e i suoi scritti appartiene a una fetta di letteratura importante per introdurci a una piccola ma quanto mai profonda conoscenza del mondo nipponico.