Fido non si fida
- Autore: Stefano Apuzzo e Edgar Meyer
- Genere: Amanti degli animali
- Categoria: Saggistica
Dalla lettura di Fido non si fida di Stefano Apuzzo e Edgar Meyer (Edizioni Stampa Alternativa, p. 139, 2001) si ricava un’impressione forte, anzi potente, perché ci ritroviamo ad annullare di colpo tutto ciò che finora avevamo creduto sul tema dell’alimentazione dei nostri cari animali.
Chi ama se stesso ama anche, e soprattutto, la sua salute e, allora, chi di noi ama gli animali (e per fortuna oggi siamo davvero in molti) deve per forza spendere tutte le sue forze per salvaguardare anche la loro salute.
Scoprire che le scatolette di mangime che porgiamo con tanto amore ai nostri piccoli ma grandi amici in realtà sono veleno e che, prima o poi, li faranno ammalare di tumore e poi, inevitabilmente, morire, può essere, anzi è, sconvolgente. Vien voglia di chiudere di colpo il libro e buttarlo per non sapere più nulla ma… le nostre creature devono pur essere alimentate e non sempre c’è la possibilità di confezionare da noi stessi il loro cibo. Dunque, facciamoci coraggio e continuiamo a leggere per saperne il più possibile e poter, quindi, almeno scegliere forse non la migliore scatoletta ma, almeno, la meno peggio.
È dal 1996 che in Europa si è cominciato a parlare della malattia dei bovini, l’Encefalite Spongiforme Bovina, meglio conosciuta come “Mucca pazza”, che tante vittime ha mietuto non solo tra gli animali ma anche tra le persone. È ormai stato provato che dalle pecore morte per questa malattia l’agente infettante è passato ai bovini perché alimentati con farine ottenute con le carcasse degli animali morti. Ci sarebbe molto da dire sul tragico percorso fatto da questo morbo causa la connivenza degli allevatori delle grandi industrie alimentari (sia per umani che per animali), nonché sulla responsabilità degli organismi ufficiali per la salute. A noi basti sapere che nella maggior parte delle scatolette vanno a finire, oltre zoccoli, coda e scarti della lavorazione dei bovini finiti al macello, i grassi ottenuti dalla spremitura delle ossa e dei loro brandelli di carne strappati meccanicamente e che portano gangli e terminazioni nervose che sono i terminali dell’infezione. Non servono altri commenti.
A proposito di grassi, viene usato anche il grasso avanzato dalla ristorazione umana. Grasso che è conservato all’aperto per settimane, esposto a temperature estreme che finiscono di deteriorarlo del tutto e che inducono quindi i fabbricanti che lo acquistano a stabilizzarlo con potenti antiossidanti. Aggiungono additivi (come il glutammato) per renderlo più appetibile al gusto degli animali, lo spruzzano su palline essiccate e… oplà pronte le magnifiche crocchette che fanno impazzire di gioia i nostri cari amici a quattro zampe!
E i vitelli imbottiti di ormoni anabolizzanti, tra cui il terribile clenbuterolo, che permettono agli allevatori di portare il peso di un vitello al limite previsto per l’abbattimento in soli due mesi anziché nei naturali sei? In questo modo guadagnano sei volte di più che con il sistema di allevamento naturale.
Si potrebbe parlare dei coloranti sintetici, dei conservanti estremamente velenosi, di additivi cancerogeni e di molto altro ancora, ma è meglio scoprire tutto questo marciume sconvolgente a poco a poco, leggendo (anche se con rabbia e dolore) la coraggiosa denuncia dei due autori del libro. È meglio procedere lentamente perché credo proprio che ognuno di noi deve avere il tempo di digerire tanta bruttura!
A un certo punto sorge spontanea la sconsolata domanda: Allora, che fare? Demolire ciò che è sbagliato va bene, ma bisogna anche saper ricostruire… Ecco che a tirarci su di morale offrendo un grande aiuto a noi che amiamo, come noi stessi, i nostri cani, gatti e qualunque altro animale, Stefano Apuzzo e Edgar Meyer ci dedicano la parte finale del libro dal titolo molto incoraggiante: Ciotola sicura. Consigli, spiegazioni, suggerimenti utili e perfino ricette ci confortano e ridanno la certezza che è possibile nutrire i nostri piccoli amici in modo sano e naturale, come è giusto che sia.
Armatevi di coraggio, dunque, e leggete dalla prima, all’ultima pagina questo libro. Ne sarete ripagati dall’amore delle vostre adorabili creature.
Fido non si fida
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