Il modo più allegro di salutare il 2024 ed accogliere come si deve il 2025?
Leggere o rileggere Filastrocca di Capodanno, la poesia (flastrocca) di Gianni Rodari che augura a tutti, grandi e piccini, un anno di serenità.
Come sempre, dietro la spensierata leggerezza dei versi del maestro, poeta e scrittore piemontese, si cela un significato profondo che giunge ad abbracciare il senso stesso della vita.
Scopriamo insieme qual è e perché si rivela l’augurio migliore che si possa fare a chiunque in occasione del Capodanno.
Filastrocca di Capodanno di Gianni Rodari: il testo
Filastrocca di Capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno:voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.
Filastrocca di Capodanno di Gianni Rodari: analisi della poesia
Le opere di Rodari, per la maggior parte poesie/filastrocche rivolte a bambini e ragazzi, hanno il pregio di riuscire ad impartire insegnamenti importanti attraverso un linguaggio accessibile e immagini poetiche efficaci.
L’incipit della Filastrocca di Capodanno, che recita "Fammi gli auguri per tutto l’anno", esprime in maniera semplice ma al tempo stesso potente un messaggio universale di speranza che non si limiti alla festosa circostanza ma che duri, se possibile, per sempre.
Il bene e i sogni, ci dice Rodari, vanno coltivati ogni giorno e non soltanto in determinati momenti, poiché solo così possiamo migliorare le nostre vite e il mondo che ci circonda.
Rodari utilizza un linguaggio fantasioso e fortemente evocativo, in cui spesso la simbologia della natura si rivela funzionale alla descrizione della condizione umana.
Nella Filastrocca di Capodanno, in particolare, sovverte l’ordine consueto delle stagioni per rendere l’anno astronomico terrestre una metafora dell’esistenza.
Desiderare un Gennaio con il sole d’Aprile esprime la speranza che i mesi più freddi e bui siano temperati da luce e calore; volere un Luglio fresco auspica 365 giorni senza eccessi fastidiosi; aspirare ad un Marzo gentile, infine, senza i continui capovolgimenti climatici che di solito ad esso si accompagnano, comunica la brama di equilibrio fisico, emotivo e spirituale insita in ciascun essere umano.
La meteorologia è dunque il pretesto per augurare a tutti, al di là e al di fuori della felice metafora, un anno praticamente perfetto sotto ogni profilo.
Nonostante la consapevolezza dei limiti imposti dal tempo, l’uomo cova da sempre un inestinguibile desiderio di infinito. Un contrasto tanto inestricabile quanto insopprimibile, perfettamente espresso nel verso "Voglio un giorno senza sera".
Impossibile sì, ma perché non sognare, almeno a Capodanno, di poter vivere qualche frangente senza freni, angosce, paletti? O di poter cercare la felicità all’infinito?
Che per una volta, dice Rodari, ci venga risparmiata la malinconia del tramonto.
La similitudine che vuole il mare come sinonimo di esistenza, un classico in poesia, è protagonista del verso "Voglio un mare senza bufera".
Con esso l’autore augura che la vita proceda senza troppe difficoltà, il più possibile serena e tranquilla. Per esteso, queste parole rivelano uno sconfinato desiderio di pace per se stessi e per il mondo. E cosa potremmo augurarci di più e di meglio per l’anno nuovo?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Filastrocca di Capodanno” di Gianni Rodari: la poesia augurio per un anno felice e sereno
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