Anno nuovo, vita nuova. Questo è uno dei più celebri proverbi conosciuti sul nuovo anno, ma di frasi in merito al futuro e a quello che verrà nel nuovo anno ne sono state dette tante. Molti sono proverbi, frasi dette chissà quando da chissà chi, altre invece sono citazioni e parole precise che hanno una firma. Aforismi, frasi celebri, poesie sul nuovo anno: di parole sulle speranze riposte nel futuro - o anche no - ne sono state dette molte, fiumi di inchiostro fissati sulle pagine. Il risultato è che esistono moltissime frasi e poesie di autori sull’anno nuovo che si possono utilizzare per fare gli auguri a famiglia e amici, frasi adatte per determinati periodi della vita e frasi perfette per chi ha tanto da lasciarsi alle spalle nel vecchio anno e altrettanto ripone in quello che verrà.
Vediamo insieme le poesie per l’anno nuovo e le più belle frasi di scrittori celebri.
Frasi e poesie per gli auguri dell’anno nuovo
Ecco una serie di frasi, parole e parole che si possono utilizzare, a seconda dei casi, per augurare un buon anno nuovo a coloro che amate:
“Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?” (Giacomo Leopardi)
"Con quale desiderio Lei entra nell’anno nuovo?" Con il desiderio di essere risparmiato da domande del genere.” (Karl Kraus)
“Siate sempre in guerra con i vostri vizi, in pace con i vostri vicini, e fate sì che ogni anno vi scopra persone migliori.” (Benjamin Franklin)
“Anno (s.m.): una serie di trecentosessantacinque delusioni.” (Ambrose Bierce)
“Augurarsi e augurare che l’anno nuovo risulti migliore del precedente è consuetudine antica. E significativa. Ci dice come in tutta la storia dell’umanità non ci sia mai stato un anno così ben riuscito da chiedergli il bis.” (Pino Caruso)
“Salutiamo insieme questo nuovo anno che invecchia la nostra amicizia senza invecchiare il nostro cuore.” (Victor Hugo)
“Ancora un anno è bruciato, / senza un lamento, senza un grido / levato a vincere d’improvviso un giorno.” (Salvatore Quasimodo)
“E ora diamo il benvenuto al nuovo anno. Pieno di cose che non ci sono mai state.” (Rainer Maria Rilke)
“L’obiettivo del nuovo anno non dovrebbe essere quello di avere un nuovo anno. Piuttosto, dovremmo avere una nuova anima e un nuovo naso; piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e nuovi occhi.” (Gilbert Keith Chesterton)
“Il Capodanno è un’innocua istituzione annuale, utile solo come scusa per bevute promiscue, telefonate di amici e stupidi propositi”. (Mark Twain)
“A mezzanotte in punto / 1973-74 / Los Angeles / ha cominciato a piovere sulle / foglie di palma fuori dalla mia finestra / i clacson e i fuochi d’artificio / sono partiti / e tuonava. / ero andato a letto alle 21.00 / spento le luci / tirate su le coperte – / la loro letizia, la loro felicità, / le loro urla, i loro cappelli di carta, / le loro automobili, le loro donne, / i loro ubriachi dilettanti… la notte di Capodanno mi terrorizza / sempre / la vita non sa nulla degli anni. / adesso i clacson hanno smesso come / e i fuochi d’artificio e i tuoni… / tutto è finito in cinque minuti… / odo soltanto la pioggia / sulle foglie di palma, / e penso: / non capirò mai gli uomini, / ma ho superato / anche questa” (Charles Bukowski)
“Filastrocca di Capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno.
Voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore di pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.” (Gianni Rodari)
“Ogni giorno per me è l’inizio di un nuovo anno, e io cerco di propiziarmelo con buoni pensieri che liberano l’animo dalle meschinità.” (Lucio Anneo Seneca)
“Sii sempre in guerra con i tuoi vizi, in pace con i tuoi vicini, e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore.” (Benjamin Franklin)
“L’anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di maggio. Su la Piazza Barberini, su la Piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorìo confuso e continuo, salendo alla Trinità de’ Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.” (Gabriele D’annunzio)
“Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti.” (Cesare Pavese)
“Nessuno ha mai considerato il primo di gennaio con indifferenza.” (Charles Lamb)
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“Prontuario per il brindisi di Capodanno” di Erri De Luca: un augurio di buon anno nuovo
“Odio questi capodanni a scadenza fissa che fanno della vita e dello spirito umano un’azienda commerciale col suo bravo consuntivo, e il suo bilancio e il preventivo per la nuova gestione. Essi fanno perdere il senso della continuità della vita e dello spirito. Si finisce per credere sul serio che tra anno e anno ci sia una soluzione di continuità e che incominci una novella istoria, e si fanno propositi e ci si pente degli spropositi, ecc. ecc. È un torto in genere delle date. [...] Aspetto il socialismo anche per questa ragione. Perché scaraventerà nell’immondezzaio tutte queste date che ormai non hanno più nessuna risonanza nel nostro spirito e, se ne creerà delle altre, saranno almeno le nostre, e non quelle che dobbiamo accettare senza beneficio d’inventario dai nostri sciocchissimi antenati.” (Antonio Gramsci)
“Scrivi sul tuo cuore che ogni giorno è il giorno più bello dell’anno.” (Ralph Waldo Emerson)
“Il mese di gennaio è quello in cui si fanno gli auguri ai propri amici. Gli altri mesi sono quelli in cui gli auguri non si realizzano.” (Georg Lichtenberg)
“Non ti auguro un dono qualsiasi, | ti auguro soltanto quello che i più non hanno. | Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; | se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa. | Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, | non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. | Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, | ma tempo per essere contento. | Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, | ti auguro tempo perché te ne resti: | tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. | Ti auguro tempo per guardare le stelle | e tempo per crescere, per maturare. | Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. | Non ha più senso rimandare. | Ti auguro tempo per trovare te stesso, | per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. | Ti auguro tempo anche per perdonare. | Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.” (Elli Michler)
"A noi che siamo
tra il vecchio e il nuovo,
la sorte dona
queste ore liete;
e il passato impone
d’aver fiducia
a guardare avanti
e a guardare indietro."
(Johann Wolfgang Goethe, Anno nuovo)
“Non può esser già un nuovo anno. Io non ho ancora finito l’anno scorso!” (Charles M. Schulz)
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Armando Bettozzi da Bettona
"La passerèlla"
Ce sta un gran vecchio co la barba bianca,
ch’è lunga, lunga che nun se sa quanto.
Dar tempo de li tempi nun se stanca
de mette in passerèlla, co gran vanto,
li fiji sui…Incomincia co GENNARO,
che ariva tutto quanto infreddolito;
se pòrta apprèsso tutto er cucuzzaro
dell’undici fratelli…e imbianca er sito
che è preso da FEBBRARO, che va in giro
co tanto de cappuccio e doposcì ;
fa scherzi a tutti, e a chiunque je viè a tiro
j’appiccica er contaggio lì-pe-llì .
Ma dura poco, e dopo, MARZO, sfila…
Cratura mattarella, ma sincera:
côr sole pìa l’ombrello, e fa la fila
ar botteghino de la Primavera.
Poi, lemme, lemme, ariva APRILE, stanco;
cià sonno e la matina nun vò arzàsse;
ma quanno che sta in vena tiene banco
tra le violette, bòne da odoràsse.
Intanto, MAGGIO viè a curà er giardino
côr pollice più verde che ‘n se sa;
li prati se li veste da Arlecchino,
e ogni rosa sa ffàllo innammorà.
Ariva GIUGNO, che, co ‘na manàta,
se scanza via le nuvole dar cèlo:
la tèra è tutta quanta illumminàta
da un sole senza più nemmanco un velo.
Viè er turno, poi, de LUJO, che dà er via
a le vacanze, dopo er fine scòla;
sa fà la mejo frutta che ce sia,
riccoje er grano, e arfine se ne vola
pe lassà er posto a AGOSTO, che fa er pieno
su spiagge, monti e piazze antiche e bbèlle;
attizza er fòco ar sole senza un freno,
e sparma crème a spasa su la pèlle.
SETTEMBRE viè a sonà la campanèlla
pe riportà su ‘i banchi ogni studente;
pian, piano je va via la tintarèlla,
ma quell’amore estivo resta in mente…
OTTOBBRE, intanto, fa aggiustà l’ombrello;
fa er giro de le vigne, e, soddisfatto,
ad ogni contadino dà un cestèllo,
e tutti sanno quer che sarà fatto...
NOVEMBRE viè un po’ tutto rattristato
pe via che c’è la commemorazzione.
Pe prima còsa, infatti, se n’ è annàto
ar camposanto a ffà la bòn’azzione.
Arfine ècco DICEMBRE tutto allegro,
perché va a portà in giro la notizzia
che in ogni còre, o bianco, o giallo, o negro,
l’amore, er sentimento, e l’amicizzia,
(lo dice Dio e lo dice anche la scènza),
sò uguali, uguali, e nun c’è differenza!
Armando Bettozzi