Forte e sottile è il mio canto. Storia di una donna obesa
- Autore: Domitilla Melloni
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2014
L’obesità è una grave malattia con pesanti risvolti sociali, poco conosciuta e molto sottovalutata.
La filosofa e analista Domitilla Melloni in Forte e sottile è il mio canto. Storia di una donna obesa, libro sincero ed originale, ci racconta con grande lucidità la storia della sua vita, cominciando dall’infanzia in una normale famiglia lombarda: educazione rigida, quasi spartana, cibi semplici e dietetici, poche amicizie, pochi svaghi, poca cura dell’estetica, molto studio, molti doveri. Alla scuola media Domitilla comincia ad ingrassare e così prosegue per tutto il liceo.
Ormai brillante studentessa universitaria rivela:
“mangiavo molto, avevo sempre fame e il mio corpo cambiava forma rapidamente. Arrivai a pesare ottantadue chili nella primavera del 1984: ero alta un metro e sessantotto, ero molto robusta, decisamente soprappeso, ma non ancora obesa… Mi venne prescritta una dieta accompagnata da un cocktail di farmaci… Tre mesi dopo avevo perso più di ventisei chili… terrorizzata all’idea di ingrassare di nuovo”.
Tutto il libro di Domitilla Melloni cerca di raccontare come il suo doloroso percorso nel tentativo di vivere in un corpo normale, che non fosse un ostacolo all’immagine interna che lei aveva di se stessa, sia stata una corsa ad ostacoli, tra diete terribili e un corpo che non rispondeva più ad altro che non ad un debordare sempre di più. Altri affetti sgradevoli, peluria eccessiva, ciclo intermittente, mostravano quanto dietro ai sensi di colpa ingenerati dal convincimento che mancasse di volontà nel fare attenzione al peso, ci fosse quella che molti anni dopo sarà diagnosticata da un medico serio e attento al suo personale caso: una vera e propria malattia, una grave disfunzione insulinica, un ovaio policistico capace di sovvertire completamente il funzionamento del pancreas.
Malgrado le sue difficoltà fisiche, Domitilla ha incontrato Walter, l’uomo che è diventato suo marito e con il quale ha avuto due ragazzi, sanissimi e vitali; lei stessa ha trovato nel canto, nell’impegno intellettuale (ha fondato la Società di Analisi Biografica e Orientamento Filosofico), nello studio e nel lavoro le sue vere ragioni di vita.
Dopo un soggiorno in un ospedale specializzato nell’obesità, una sorta di prigione dove ha vissuto un intero mese, e che nel libro è descritto con piglio letterario e con grande e profonda umanità, l’autrice ha compreso le ragioni della sua malattia e ha accettato che questa faccia parte integrante del suo essere donna. Tale consapevolezza l’ha portata a divenire altresì una testimone credibile contro il pregiudizio molto diffuso nel nostro paese contro la deformità dovuta ad una trascuratezza o peggio ad una mancanza di volontà.
”In Italia soffre di obesità una persona su dieci, negli Usa una persona su quattro... I mass media sono colpevoli di aberrazioni come l’elezione annuale di miss Cicciona sulle spiagge italiane, sponsorizzata dalla tv di Stato (chi sponsorizzerebbe mai l’elezione di Miss Parkinson o di Miss Leucemia?”
In questo libro che racconta una storia personale di sofferenza ma anche un cammino di ricerca e di autocoscienza, ritroviamo molti dei pregiudizi e dei luoghi comuni diffusi nella nostra cultura che punta molto sul benessere fisico ma finisce per emarginare quanti non riescono ad avere una diagnosi certa della propria malattia, difficilissima da diagnosticare:
“Lo stigma sociale che colpisce chi ne è gravato permette non solo di pretendere che mangi di meno, ma anche di guardarlo con disprezzo o al massimo con condiscendenza, immaginandolo grasso per una giovialità scriteriata e felice”.
La parte più intensa del libro è quella in cui Domitilla scopre la sua anima, sepolta ma ben radicata nel suo grande corpo, capace di animare i suoi pensieri, l’amore per i suoi figli, per la musica, per gli amati scrittori, tra essi Emily Dickinson, Etty Hillesum, Patrizia Cavalli.
Un po’ cronaca scientifica, un po’ diario, un po’ poesia, questo libro è tutto da leggere, da meditare, da regalare per combattere e sconfiggere pregiudizi troppo radicati.
Forte e sottile è il mio canto: Storia di una donna obesa
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L’autrice racconta in forma autobiografia la propria storia. Descrive fasi importanti della propria vita in cui l’obesità vince per quarantacinque anni e con lei la colpa di quel che le succede con la supposta persistente sua mancanza di responsabilità. Domitilla ’non è normale’, è l’obesa di 4 fratelli perché fin dall’infanzia -recita il capo d’accusa - non ha controllo dell’ingordigia, sintomo di debolezza e fragilità dell’io. Domitilla non sa dominare le passioni per il cibo, non rispetta i divieti dell’alimentazione, non sa mortificarsi come dovrebbe. A sua volta la goffaggine della prima adolescenza, associata all’obesità, agisce come un marchio di esclusione ma non c’è mai cedimento. Sarà infatti prevalentemente a ragione di un carattere socievole e volitivo e per la sua indole riflessiva che le cose cambieranno per lei. La scienza infatti si presterà a dar manforte ai pregiudizi, curando gli obesi destinati all’ingrasso del business delle diete, con le sue ricette uniche per tutti ed insoddisfacenti per ognuno. Domitilla dopo due gravidanze, non smetterà di affrontare il calvario delle diete e di affrontare il suo incredibile peso con l’aiuto del suo amore Walter che si troverà senza deluderla a sostenerla. Dopo ripetute umiliazioni, Domitilla conoscerà un po’ per caso un medico che le spiegherà che la sua obesità è una malattia e non un difetto della sua personalità. Armata di questa coscienza, Domitilla si accingerà a darsi da fare per favorire il business della professionalità afferente al grande mare magnum della consulenza filosofica che se (notoriamente?) non cura e non guarisce, favorisce limitati percorsi di consapevolezza, come Domitilla testimonia affidandosi ad una terapeuta. E tutto è bene, dunque quel che finisce bene. Il libro è scritto a sua volta assai bene ed infatti vale come un ottimo biglietto di visita per followers, network e clienti.
Voto: 8/10