Fuga sulla luna e altre antiche storie rinarrate
- Autore: Lu Xun
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2014
L’antologia Fuga sulla luna e altre antiche storie rinarrate di Lu Xun (O Barra O edizioni, 2014, a cura di Ivan Franceschini) sembra essere rivolta principalmente a un pubblico che conosce sia questo grande scrittore cinese sia i testi tradizionali da cui ha tratto ispirazione. In realtà, grazie all’accurata introduzione di Ivan Franceschini e alle note che corredano il volume, anche i neofiti hanno la possibilità di prendere confidenza con un autore tanto originale quanto geniale.
Prima di concentrarci sulle antiche storie rinarrate, vale la pena di spendere alcune parole sul loro creatore, Lu Xun ( 1881-1936), il più grande scrittore cinese moderno. Nel 1919 l’intellettuale aderisce al Movimento del Quattro maggio, una mobilitazione popolare nata da rivendicazioni antimperialiste che auspica un vasto rinnovamento sociale, politico e spirituale. Lu Xun è un autore antitradizionalista e asistematico, fortemente critico nei confronti di una società che ai suoi occhi appare stagnante e retrograda.
Lu Xun è una figura complessa e sfaccettata: rimarca il suo distacco dalla tradizione, adottando il cinese vernacolare, ma, allo stesso tempo, si avvale di aneddoti, formule e modi di dire che fanno parte della letteratura classica. Il suo è un “antitradizionalismo” sofferto, inquieto: l’intellettuale prende parte in prima persona al processo di rinnovamento della Cina, ma lo fa con la consapevolezza di stare combattendo una battaglia già persa in partenza.
Quando uno scrittore famoso muore, la sua opera continua a vivere: da una parte c’è chi la interpreterà correttamente, rendendo onore al suo spirito, dall’altra c’è chi cercherà di piegare le sue parole, di deformarle per adattarle alla sua ideologia e ai suoi scopi. Lu Xun non fa eccezione. Mao Zedong lo ha “canonizzato”, trasformandolo nel “saggio della Cina moderna” e rendendolo “inoffensivo”. Invece, i dissidenti si sono riappropriati delle sue parole per criticare l’operato delle autorità.
Fuga sulla luna è una lettura tanto affascinante quanto sfidante: ogni racconto nasconde molteplici livelli di lettura e riferimenti alla biografia dello scrittore, che possono venire decifrati solo grazie alle note. L’antologia potrebbe quindi sembrare adatta solo a un pubblico di specialisti, ma basta armarsi di un pizzico di buona volontà e di curiosità per riuscire ad apprezzarla. Tra l’altro, le storie di Lu Xun s’impongono subito all’attenzione: vuoi per i passaggi descrittivi – piccoli acquerelli ricchi di toni di colore –, vuoi per i fulminanti dialoghi, vuoi per l’amara ironia che trapela da ogni riga.
Il testo si apre e si chiude con una coppia di racconti (Rattoppando il cielo, La resurrezione dei morti) meta-letterari: nel primo, attraverso la rielaborazione di un mito della creazione, lo scrittore riflette sul problema della creatività; nel secondo instaura un parallelismo tra l’atto di riportare in vita i morti e quello di rinarrare le antiche storie.
Le pagine di Lu Xun sono destinate a diventare oggetto di riflessione: solo rileggendole più volte è possibile coglierne le implicazioni filosofiche (Attraversando il passo), morali (Raccogliendo la veccia) e sociali. Nei suoi racconti, l’autore mette in discussione i dogmi che le persone sono solite accettare acriticamente e si scaglia contro i saggi che, rinchiusi nella loro torre d’avorio, non si preoccupano delle sofferenze del popolo.
Lo scrittore cinese è attento a ogni parola perché ne conosce il peso. Per esempio, nel cupo La forgiatura delle spade analizza il ruolo di coloro che con le proprie parole istigano i giovani al martirio politico:
L’uomo oscuro che guida il protagonista della storia nella sua tragica vendetta è un’elaborata allegoria che descrive il rapporto tra Lu Xun – e tanti altri guru della rivoluzione, un tema che all’epoca andava letteralmente di moda – e un pubblico di giovani lettori, facilmente suggestionabili.
Questi racconti sono un carosello di teste mozzate e di diritti calpestati. I saggi vengono buttati giù dal loro piedistallo e finiscono col non apparirci più così autorevoli, mentre gli uomini comuni non riescono mai ad avviarsi lungo la strada che porta al progresso. Persino gli eroi non sono più quelli di una volta: in Fuga sulla luna, Lu Xun descrive il declino del mitico arciere Yi, il paladino che ha abbattuto nove soli. Yi ora si è ridotto a dare la caccia a dei miseri volatili:
«Chi diavolo sei? Come ti è saltato in mente di ammazzare la mia migliore gallina nera da uova? Non avevi niente di meglio da fare?»
Con un tonfo al cuore, Yi tirò le redini del cavallo.
«Ahia! una gallina?» ribatté nervosamente. «Pensavo che fosse un piccione selvatico.»
«Ma sei cieco o cosa?! E sì che sembri avere almeno quarant’anni.»
Eppure nel mondo di Lu Xun, un mondo dove lo spirito critico e i valori sembrano essere venuti meno, brillano ancora degli esempi di virtù. In Domare le acque e in Opporsi all’aggressione lo scrittore ci propone due modelli positivi, due eroi che meritano ancora di essere chiamati tali. Il frugale e imparziale Moxi (Opporsi all’aggressione), un uomo che preferisce il dialogo e la buona volontà all’impiego della violenza, è un modello a cui tutti noi possiamo guardare.
Fuga sulla luna è un libro tuttora attuale, che ha qualcosa da insegnare a ognuno di noi. Anche se non avete familiarità con la letteratura cinese e con questo autore, vi basterà affidarvi alla saggia guida di Ivan Franceschini per entrare in nuovo mondo d’inchiostro, un mondo che, a ben guardare, non è poi così diverso dal nostro.
Fuga sulla luna e altre antiche storie rinarrate
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