Gente di mare. Vol.3: Verso il Novecento
- Autore: Mario Genco
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Con questo volume si completa la trilogia di Mario Genco sul mondo della marineria siciliana di cui l’autore ha ricostruito la storia, che sembrava non aver lasciato traccia alcuna nella documentazione. L’opera complessiva dell’autore si articola in tre volumi scritti nel corso degli anni (Gente di mare Vol. 1, Dal Mediterraneo all’Oceano, "Gente di mare Vol.2, Generazioni" e infine "Gente di mare, Vol.3, Verso il Novecento"), consultando diverse e valide fonti archivistiche.
La ricerca inizia nel diciottesimo secolo quando nel 1789, venne fondato l’Istituto Nautico di Palermo da Monsignore Giuseppe Gioeni e Giovanni Fileti, un pilota maggiore della Regia Marina la cui famiglia darà nel tempo alla città di Palermo, geografi, tecnici dell’arte nautica, ingegneri navali, direttori di macchina e in numero di sei direttori del suddetto Istituto. Era presente in città un nucleo numeroso di individui appartenenti ad un ceto borghese, occupato in attività marinare, tra cui anche componenti della famiglia Pirandello, l’illustre scrittore agrigentino. Ma altre importanti famiglie erano inserite in questa attività, che costituì un volano dello sviluppo economico.
La Marina significava la modernità, lo sviluppo, ma vi è stata una sorta di rimozione di questa pagina di storia economica della Sicilia, piena di energia e di dinamismo che mal si concilia con la visione di immobilismo gattopardesco. Quanto consultato e riportato da Mario Genco è un frammento di storie scritte e ancora da scrivere; tracce di un grande romanzo storico dove gli eroi minori di questa saga ultracentenaria, navigano e muoiono incrociando una guerra, una tempesta.
Questo terzo volume di “Gente di mare” ha come sottotitolo “Verso il Novecento” e tratta del mutamento tecnologico significativo avvenuto in quell’epoca con il passaggio dalla vela al vapore. La nuova tecnologia, vuole nomi nuovi per le “nuove” navi e l’autore con il suo stile asciutto e lineare, riferisce in un capitolo questa modificazione. Le barche non hanno più i nomi dei santi, coniugati in acronimi come GMG (Gesù, Maria, Giuseppe) oppure in mille variazioni della Madonna (della Grazia, del Soccorso, della Concordia...etc.) né vi sono più i nomi delle donne di casa come Amelia, Angelina. Con l’inizio del Novecento, si assiste al prevalere di denominazioni che esprimono lo spirito dell’epoca con nomi come Audacia, Elettrico o Esperimento, mentre altre esaltano il periodo colonialista quali Libia, Tripoli, Bengasi.
Un elenco di nomi che è una pagina leggera e curiosa che stempera l’amarezza delle descrizioni dei naufragi e delle tragedie in mare, che sono il leit motiv del volume che ricorda il lutto per causa di mare. Ma mentre il lutto nei volumi precedenti era causato dalla forza della natura, adesso è provocato dalle armi (siluramenti, cannoneggiamenti, bombardamenti). Ma la marineria siciliana non crollò solo per la guerra che tuttavia inferse un colpo mortale ad uno stato di crisi già preesistente nei primi decenni del secolo. Si ebbe un declino economico ed imprenditoriale ancora da approfondire e analizzare e “Gente di mare Vol.3”, offre un prezioso contributo per la ricerca delle cause. Un parziale analisi si è fatta solo per i Florio, ma non per molti altri, essendo stata cancellata nella rappresentazione storica, la memoria di un ceto imprenditoriale che con questo pregevole saggio si intende riportare all’attenzione.
Gente di mare. Verso il Novecento (Vol. 3)
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