Giallo Milano
- Autore: Giancarlo Bosini
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“Giallo Milano”, titolo quanto mai appropriato perché in due parole definisce questo thriller inconsueto, in cui Giancarlo Bosini dà molto spazio ad argomenti come l’arte e l’architettura in una città come Milano, splendida e poco conosciuta; la sua competenza di architetto gli consente di inserire pagine molto interessanti sulle tecniche di costruzione degli antichi edifici e sulle tecniche dell’affresco, come solo uno specialista avrebbe potuto fare.
Un arte-thriller o archi-thriller? Il libro è ben tinto di giallo: il colore classico dell’architettura settecentesca milanese, ripreso e sparso a piene mani nella città che ne viene rallegrata e scaldata, ma anche il colore dell’omicidio che si insinua a poco a poco e si allarga a macchia d’olio.
Milano è protagonista assoluta, non è solo sfondo all’azione: i personaggi si muovono in una città vivissima, proprio in un momento in cui attraversa un particolare fermento culturale, politico, storico, il Sessantotto, gli anni infuocati delle rivendicazioni degli studenti, delle occupazioni delle scuole, delle università, delle fabbriche con gli scioperi degli operai.
Chi c’era rivivrà ogni dettaglio, dai Navigli alla Darsena, ai bar ai centri sociali, fino alla Statale e al Politecnico… chi non c’era potrà immaginarsela perché Giancarlo Bosini, milanese doc, rifinisce ogni angolo e ogni azione per far entrare il lettore proprio lì, dove vuole che sia, non solo spettatore ma anche protagonista. Ci sono alcune fantasie che danno colore e stimolano la nostalgia - che meraviglia i navigli funzionanti, la Darsena di Porta Ticinese, il Laghetto e la Conca di Viarenna! -, da decenni scomparse e rievocate per l’occasione.
All’interno di tutto questo spettacolo in movimento l’appassionante storia del ritrovamento di un affresco di Leonardo nella Chiesa di Santa Maria Rossa a Crescenzago, in tempi antichi luogo di villeggiatura e di agricoltura tra il fiume Lambro e il Naviglio della Martesana e, dall’inizio del Novecento, quartiere di Milano non troppo lontano dal centro.
Luigi Bellotti è il docente di architettura incaricato del restauro dall’Arcivescovado, mentre una sua collega, scomparsa da qualche giorno, viene ritrovata morta nel Naviglio Grande: ci sono verità che qualcuno vuole nascondere e Bellotti si trova invischiato in un intrigo d’alto livello, con una colonna deviata dei servizi segreti e il Vaticano in azione, politici, industriali, ecclesiastici e banchieri, tutti collusi.
Cosa si nasconde nelle profondità del tempo, in documenti rinascimentali ben celati, per arrivare a uccidere?
Una bomba esplode in una banca del centro di Milano in quel lontano dicembre 1969, seppellendo (forse?) tanti misteri… Con essa cominciano gli “anni di piombo” e la “strategia della tensione”.
Dove finisce la realtà e comincia la fantasia? La seconda è talmente realistica che è difficile definirne i confini, piano piano cattura il lettore e lo intriga sempre più: un thriller affascinante, brillante e ingegnoso che con la sua originalità si distingue dai tanti che si affacciano nel mondo dei libri. Da non perdere!
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