Giovanni Gualberto. Vita e carisma del fondatore di Vallombrosa
- Autore: Alessandro Paradisi, Lea Montuschi, Marco Mizza
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
In occasione del 950° anniversario della morte di San Giovanni Gualberto, monaco fiorentino dell’XI secolo, tre monaci vallombrosani, don Marco Mizza, suor Lea Montuschi e don Alessandro Paradisi hanno ricostruito nel volume Giovanni Gualberto. Vita e carisma del fondatore di Vallombrosa (Lorenzo de’ Medici Press, 2024, prefazione a cura di Marco Vannini) la vita del Santo, una delle più importanti figure del monachesimo medievale, con il desiderio di verificare quanto dell’opera del fondatore di Vallombrosa possa essere ancora oggi fonte di ispirazione per la realtà del ventunesimo secolo.
La risposta di Marco Vanni, ma anche dei tre autori, è che questa rappresenti ancora un modello di vita assolutamente positivo, purché si operi il necessario mutamento di prospettiva storica, ovvero si tenga presente che la Chiesa del medioevo coincideva con la società intera, mentre la Chiesa dei nostri giorni ne rappresenta solo una piccola parte; per cui bisogna considerare che l’esempio del Santo toscano non deve essere rivolto solo alla Chiesa ma all’intera società contemporanea, assumendo in questo modo un valore universale.
La vita di Giovanni Gualberto si svolge in Italia all’interno dell’XI secolo, in quella fase della storia italiana ed europea che la storiografia italiana definisce tradizionalmente “Basso Medioevo”, un periodo storico di rinascita e rinnovamento caratterizzato da una ripresa economica, sociale e religiosa, dopo la grave decadenza politica e religiosa del IX secolo. La data simbolica di questa rinascita è la fondazione del monastero di Cluny (910), un momento basilare per il rinnovamento monastico e la riforma della Chiesa medioevale europea.
E tra la fine del X secolo e la prima metà dell’XI nascono altre analoghe esperienze monastiche, tra cui la fondazione del monastero di Camaldoli a opera del monaco Romualdo di Ravenna, che recupera il valore dell’eremitismo, e di quello di Vallombrosa a opera di Giovanni Gualberto. Una rinascita che avrebbe portato la Chiesa a scontrarsi con gli imperatori germanici per liberarsi dalle ingerenze “mondane”. E la vita di Giovanni Gualberto si svolge proprio in questo periodo turbato da tale conflitto di potere.
Incerta è la data (985?) e il luogo di nascita (Castello di Petroio nel Chianti?), come pure la famiglia di provenienza, verosimilmente nobile. Ma il primo fatto significativo della vita di Giovanni di cui è rimasta traccia è indicativo del suo carattere e della sua personalità. Si tratta del perdono concesso all’assassino di un parente, al quale lui fa grazia della vita come atto di riverenza alla Santa Croce nel giorno del Venerdì Santo, e dopo quel gesto si presenta alla porta del monastero di San Miniato al Monte per chiedere di esservi ammesso.
Uomo coraggioso nelle sue scelte, non esita a denunciare la pratica della simonia e lasciare il monastero, guidato da un abate corrotto, per riprendere il suo peregrinare fino a giungere nella primavera del 1036 a Vallombrosa e con due monaci, provenienti dal monastero di Settimo (Paolo e Guntelmo), dare inizio a un primo nucleo di vita cenobitica. In breve tempo chierici, monaci e laici si uniscono a Giovanni per vivere la vita monastica e dare vita alla prima “comunità vallombrosana”.
Oltre a denunciare e lottare contro la corruzione del clero e la simonia, un altro punto cruciale dell’opera di Giovanni Gualberto è il ritorno alla povertà inteso come prossimità e aiuto ai poveri, un impegno che richiede lotta serrata contro ogni rischio di accumulo indebito di denaro e di beni.
La Chiesa che Giovanni Gualberto contribuisce a riedificare con le sue scelte coraggiose è, insomma, una Chiesa libera dalla corruzione che la brama di ricchezza e di potere porta sempre con sé, in cui l’elemento che discrimina i veri e i falsi pastori è la santità della vita, ovvero la conformità alle norme apostoliche e le disposizioni canoniche. Proprio per questo egli riconosce ai laici il diritto di ritirare la loro obbedienza ai pastori iniqui.
Una chiesa aperta ai laici presenti all’interno dei suoi monasteri, i fratelli conversi, una forma di vita religiosa vissuta nella condizione laicale che offre una prima risposta alle aspirazioni dei nuovi ceti popolari. Infine, quando si guarda al carisma vallombrosano, bisogna ricordare l’esempio di misericordia, manifestato dal Giovanni quando perdona l’uccisore di suo fratello:
per amore di Cristo e per compassione dello stesso assassino.
Giovanni Gualberto. Vita e carisma del fondatore di Vallombrosa
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giovanni Gualberto. Vita e carisma del fondatore di Vallombrosa
Lascia il tuo commento