Gli archivi Bonelli
- Autore: Guido Nolitta
- Genere: Fumetti e Graphic Novel
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2012
Tre storie complete e 38 pagine inedite di Tex
Ad un anno dalla scomparsa di Sergio Bonelli, Rizzoli Lizard omaggia l’arte di questo grande protagonista del mondo dei comics con una collana dedicata alle storie più belle e ai personaggi più amati della casa editrice Bonelli. (Note di copertina)
I supereroi della Marvel hanno (super)poteri che discendono dall’improbabile: esperimenti di laboratorio falliti, ragni radioattivi, esposizione a raggi gamma e/o altre anomale. Tex Willer è diventato eroe a via di pistolettate, ingollando polvere di canyon e dosi massicce di whisky sturabudella. Ancora: i supereroi marveliani sono quasi sempre tirati a lucido, indossano costumi sgargianti e svolazzano nei cieli delle megalopoli come se fosse la cosa più naturale al mondo. Mister No tira cazzotti niente male ma è un anti-eroe che più di così soltanto il “successivo” (e più dolente) Dylan Dog (senza contare che per staccare l’ombra da terra deve servirsi del suo Piper, mica di ali che gli spuntano al bisogno).
La differenza sostanziale fra i comics marveliani e le strisce della factory Bonelli è riassumibile in questi topoi: i primi sono il mainstream del sogno a occhi aperti, personaggi tagliati con l’accetta, esplosioni e costumi da carnevale come se piovesse; le seconde sono il fumetto che diventa “adulto” - a cominciare dal plot, e dal tratto dei disegni -, quello che mastica e rimastica cultura ed eleganza in bianco e nero, senza perderci in appeal. A parte la mira scadentissima di certi cattivoni con svariati problemi di diottrie (ce ne fosse uno capace di far fuori Zagor, che spesso ha solo l’ascia dalla sua; o l’impavido Tex che zigzaga incurante tra una gragnola di piombo), le storie della Bonelli (& i suoi “mitici” sceneggiatori/disegnatori: Nolitta, Galeppini, Ferri, Diso) aderiscono al plausibile, e, se mai se ne distaccano, è giusto il tempo di una puntatina in zona realismo magico, più che altro per godersi l’effetto che fa. Niente che si legga come clamorosamente fantascientifico: le tavole a fumetti di Sergio Bonelli si impongono come trasversali, mature, trans-generazionali (che fatica per un quarantenne di Q.I. medio entrare, invece, in certi climax da Capitan America). Di più: le strisce Bonelli sono una lussuria per lo sguardo, balsamo per la fantasia; sono viaggi per cielo/mare/terra, da prendere al volo e dannatamente sul serio, perché imparentati stretti con l’archetipo, e la consistenza psicologica dei personaggi. Per me le cose stanno in questo modo e, se non vi fidate sulla parola, procuratevi questo sontuoso “Gli archivi Bonelli” (Rizzoli Lizard, 2012) e poi tacete per sempre. Sono oltre seicento pagine di grande formato, sono la bibbia in cui è racchiuso il credo sergiobonelliano (fumetto d’autore + gusto dell’avventura - pretese intellettual-chic); sono un classico di Tex (“El muerto”), un altro di Zagor (“Il re delle aquile”) e un Mister No prima maniera (“L’uomo della Guyana”) messi assieme, senza contare le 38 pagine inedite di un Tex targato 1993, protagonista dell’episodio “Gli uomini giaguaro”.
Un compendio imperdibile, un punto di arrivo e di riferimento per neofiti, collezionisti, bonelliani di ferro: una scorazzata a perdifiato nel mondo dell’avventura a fumetti più brillante, di peripezia in peripezia, tra anfratti di roccia, saloon, brutti ceffi, pistolettate, tribù Navajo e altre dell’Amazzonia, onomatopee sui generis (i cazzotti che fanno “smack”, i proiettili che fanno “bang” oppure “ziing”, l’Aaahyakkk in cui si produce Zagor quando ha intenzione di fare - combattere - sul serio), amici sodali, nemici giurati, fantasmi del passato, alcol, piombo (soprattutto), una manciata di humour e tanto fiato in gola, non solo, non sempre, non necessariamente in quest’ordine. Illuminante e sottoscrivibile la prefazione al volume di Vittorio Zincone. Cos’altro aggiungere? Ah sì, il voto: dieci e lode, naturalmente.
Gli archivi Bonelli (Vol. 1)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli archivi Bonelli
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