Gli uomini più cattivi di tutti i tempi di Paolo Zelati

...l’animo umano nasconde sempre, in modo intrinseco ed imperscrutabile, un "lato oscuro": chiunque ed in qualunque momento può diventare malvagio. E non importa quanto la fantasia di scrittori, registi,commediografi o sceneggiatori possa "volare alta" in quanto a cattiveria ed atrocità: la realtà rimarrà sempre imbattibile. (pag.8, introduzione)

L’uomo è l’unico essere vivente su questo pianeta capace di compiere il male per avidità, potere, odio, follia. Paolo Zelati, con un libro dal titolo un po’ naif, ci presenta una sfilata di veri e propri campioni della malvagità umana, nel corso della storia politica e della cronaca nera di ogni tempo. Adolf Hitler, senz’altro considerato come il Satana incarnato sulla terra. Josef Stalin, colui che ha ammaliato milioni di comunisti. Il dittatore cambogiano Pol Pot, responsabile dello sterminio di due milioni di persone. Nicolae Ceausescu, Vlad III di Valacchia, detto l’impalatore, e, andando a ritroso, Gaio Giulio Cesare Germanico ovvero Caligola. Tutti personaggi affetti da disturbi mentali, perversioni sessuali, crudeltà senza limiti.
Vere e proprie belve umane, poi, sono state Andrej Chikatilo, meglio noto come il mostro di Rostov; Charles Manson, serial killer americano dagli occhi spiritati, tuttora vivente; Albert Fish, altro psicopatico statunitense autore dell’uccisione di centinaia di bambini e anche di atti di cannibalismo.

Una lettura interessante, non impegnativa, che intriga perché il male, da sempre, è qualcosa che affascina l’uomo. Leggendo queste pagine, si resta stupiti di come molte persone, all’apparenza mansuete, miti, talvolta insignificanti, possano trasformarsi in veri e propri mostri capaci di azioni aberranti, di una perfidia e di un orrore al di là di qualsiasi immaginazione o logica.
Alcune pagine risultano un po’ dure per chi è particolarmente sensibile, in quanto le descrizioni delle "gesta" di questi campioni di crudeltà possono lasciare sconcertati.

Ne Gli uomini più cattivi di tutti i tempi (Liberamente editore 2010), si riscontrano però più di un refuso tipografico e qualche grave errore di ortografia, inaccettabile per una casa editrice che si rispetti.
Un modesto consiglio, pertanto, all’editore: quella di avvalersi della preziosa collaborazione di validi e attenti correttori di bozze. Resta, comunque, un libro apprezzabile e scorrevole.