Gregorio e Mattia Preti. Nel tempo e nel luogo
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- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
“Gregorio e Mattia Preti. Nel tempo e nel luogo” è una pubblicazione sulle indagini tecniche compiute dal Museo Civico di Taverna con l’Opificio delle Pietre dure di Firenze in merito alle opere di Mattia e Gregorio Preti custodite nella città natale dei due fratelli pittori vissuti nel ’600. Queste indagini hanno potuto mettere in luce, attraverso l’analisi di otto dipinti, i mezzi pittorici usati da Mattia e quelli invece utilizzati da Gregorio. La presentazione dell’opera è di John T. Spike che tratteggia le caratteristiche dei due fratelli, dei quali Gregorio è il più anziano ma anche il meno dotato.
Mattia Preti a lungo visse a Malta, dove poi morì molto anziano. Era nato a Taverna nel 1613 e nel 1680, la Chiesa di San Domenico era stata distrutta completamente dal terremoto e ricostruita; Mattia Preti viveva a Malta dal 1661, ma, come evidenziato da Spike:
“Per vie non documentate, l’artista ottenne la commissione per l’esecuzione della monumentale tela con il Cristo fulminante, nel coro dietro l’altare maggiore, oltre alle nuove pale d’altare con La Crocefissione, Il Martirio di San Sebastiano, San Francesco di Paola e Il Martirio di San Pietro da Verona. Queste opere, insieme ad altre, furono eseguite a Malta e da qui mandate per nave a Taverna negli anni ottanta e primi novanta del Seicento.”
Mattia Preti aveva ottenuto l’incarico di realizzate pale d’altare per altre importanti chiese di Taverna e con il compenso della tela “Il Patrocinio di Santa Barbara”, che fu installata nel coro della medesima chiesa nel 1688, pagò parte dell’acquisto di una cappella privata nella chiesa di San Domenico. Per Mattia Preti l’acquisto di una cappella, che mai avrebbe visto, rappresentava
“una sorta di rivalsa che risarciva per la delusione subita dalla famiglia nel 1605, quando al padre Cesare Preti fu negato lo status di nobile a causa dell’insufficiente ricchezza.”
Il corpus dei dipinti esaminati sotto il profilo scientifico ha avuto quale obiettivo, riportato nella pubblicazione, quello di studiare la tecnica di esecuzione delle opere e i materiali impiegati. Le indagini compiute sono state articolate in diverse fasi, che hanno visto l’impiego di tecniche quali la riflettografia, la fluorescenza e le riprese radiografiche, oltre alle altre accurate indagini con microanalisi cliniche. Come rilevato da Mauro Matteini, Alfredo Aldovrandi, Carlo Lalli, nella nota di presentazione al progetto scientifico,
“Nel loro complesso, le diverse indagini consentono di acquisire una serie di informazioni utili alla elaborazione di un quadro più preciso del modo di operare dell’artista e dei materiali da esso impiegati nei diversi strati preparatori e cromatici.”
E i risultati attesi, in sintesi, hanno evidenziato le significative specificità dei due artisti. “Gregorio e Mattia Preti. Nel tempo e nel luogo” è, quindi, di una pubblicazione scientifica assai interessante che, oltre a indicare caratteri propri di due artisti coevi e, per di più, fratelli, illustra un metodo d’indagine che può essere esteso anche ad altri contesti e produzioni artistiche.
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