Guida alle architetture del Novecento in Calabria

- A cura di Fabrizia Berlingieri e Laura Thermes

Guida alle architetture del Novecento in Calabria è un lavoro di catalogazione e ricerca è stato compiuto all’Università, nell’ambito del Dottorato in Progettazione Architettonica e Urbana del Dipartimento di Arte, Scienza e Tecnica del Costruire della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Una catalogazione che parte dalla ricostruzione post-terremoto del 1908 a Reggio Calabria e che comprende l’intera regione, suddividendo gli ambiti territoriali delle cinque province secondo un ordine cronologico. È interessante scoprire, così, che molti degli edifici e delle infrastrutture presenti in Calabria sono state realizzate da grossi nomi dell’architettura italiana, così come molti edifici, pur costruiti dai medesimi architetti citati nel libro, sono sfuggiti alla catalogazione. Tra le province quella maggiormente rappresentata nella catalogazione è quella di Reggio Calabria. Per quanto riguarda il generale quadro delle costruzioni l’analisi è lucida e condivisibile:

“Sempre all’emigrazione è collegato il fenomeno edilizio più rilevante della Calabria (…). Se l’abbandono dei centri dell’interno, la perdita del presidio del territorio, la sconfitta dell’industrializzazione hanno determinato una domanda ridotta di architetture per la città, dagli edifici pubblici alle strutture per i servizi, le rimesse dall’estero hanno alimentato un’economia delle abitazioni private. Un’economia distorta che ha prodotto un numero di edifici superiore alle esigenze reali, spesso abusivi, senza qualità, utilizzati per periodi limitati dell’anno, oggi privi di un apprezzabile valore immobiliare, sui quali potrebbe essere utile, anche ai fini di questa ricognizione, effettuare un’analisi dal momento che, anche in queste situazioni di illegalità, non è escluso di riscontrare qualche esempio degno di nota, fosse anche in negativo”.

Appare evidente che la presenza dell’università in Calabria ancora non è riuscita a dare quegli effetti di qualità diffusa che una terra bella e fragile, dalla storia millenaria, meriterebbe.

Il libro ha il pregio di aver puntato l’attenzione all’architettura contemporanea salvando dall’oblio progetti che oggi sarebbero di difficile reperibilità presso gli archivi degli uffici dei diversi comuni calabresi.