Hina. Questa è la mia vita
- Autore: Giommaria Monti e Marco Ventura
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2011
Nella tarda estate del 2006, la provincia di Brescia, assieme a tutta l’Italia, fu sconvolta da una tragedia familiare, un delitto "d’onore", la raccapricciante storia di un padre pakistano trasformatosi in assassino della figlia poiché non sopportava l’idea che lei volesse vivere all’europea. Quella ragazza si chiamava Hina, un nome rimasto scolpito nella mente e nelle coscienze di molti.
Immediatamente, giornali e televisione si gettarono su questa storia così tristemente ghiotta, indicandola come tipico esempio di scontro di culture e di intolleranza religiosa: la figlia che non segue i precetti del corano, il padre che la preferisce morta piuttosto che cattiva musulmana. In realtà, dietro la tragica storia di Hina c’è molto di più, e, se lo scontro di culture ha effettivamente la sua importanza nel suo sviluppo, la religione c’entra ben poco. C’è l’inquietudine di una ragazza inesperta che conduce la propria ribellione, anche con i mezzi e i comportamenti sbagliati, contro il mondo fisicamente e mentalmente ristretto della propria famiglia, che tuttavia ama profondamente; e c’è la vergogna di un padre non davanti ad Allah, ma davanti al proprio "clan", alle maldicenze dei propri connazionali nei confronti di quella figlia ribelle e anticonformista. C’è l’incoscienza di chi, malgrado tutto, crede sempre nella fondamentale bontà di chi la circonda, e c’è il raptus di violenza, la crisi di follia portata dall’esasperazione, giusta o sbagliata che sia, e che sfocia in tragedia.
Giommaria Monti e Marco Ventura hanno raccolto, dalla loro viva voce, le testimonianze di quasi tutte le persone che hanno avuto un ruolo nella vita di Hina, e il risultato di questo lavoro è questa accurata "inchiesta", che, pur se ovviamente lascia diversi punti oscuri, riesce comunque a fornire un quadro abbastanza completo della situazione. Ne emerge la figura di una ragazza tormentata e tuttavia solare, alla disperata ricerca di amore e approvazione da parte di tutti, sfrontata ma anche affettuosa e aperta verso i suoi simili. Hina non era certo un angelo, era anzi una ragazza che avrebbe causato preoccupazione anche in un genitore occidentale. Purtroppo, la famiglia non ha saputo comprendere e ascoltare le sue grida di aiuto, esattamente come succede in moltissime famiglie occidentali. Il padre di Hina è un uomo stretto fra l’amore per la figlia e la disapprovazione della sua ristretta comunità di immigrati; incapace di aiutare la figlia, non vede altra via d’uscita che distruggerla, impedirle di nuocere oltre. La madre, divisa fra l’amore per Hina e quello per il marito, che indubbiamente trascende il puro e semplice rispetto per lo sposo, si dibatte nel dolore e nell’impotenza. I cognati obbediscono per senso del dovere, senza discutere e senza ribellarsi.
Dall’altra parte, ci sono gli amici di Hina, quella comunità italiana alla quale lei stessa voleva in qualsiasi modo appartenere. I carabinieri ai quali erano note le sue fughe e le sue paure, i vicini di casa contagiati dalla sua allegria e dalla sua ingenuità, il convivente troppo verbalmente violento, ma sincero nei suoi sentimenti presso di lei. Il vero mondo di Hina, al quale è stata strappata.
Un libro franco, che dice pane al pane e non demonizza la religione, sottolineando, anzi, come tutta la comunità pakistana sia orripilata e fermamente contraria al gesto del padre, rifiutandosi di sposare facili tesi xenofobe e facendoci capire come certi orrori prescindano da credo e nazionalità.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Hina. Questa è la mia vita
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