Hitler mon amour
- Autore: Francesco Roat
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Avagliano
- Anno di pubblicazione: 2014
Coraggioso il titolo di questo libro, che Francesco Roat, scrittore trentino, dedica alla problematica e controversa figura di Eva Braun, la giovane donna che divise con Hitler la morte nel bunker di Berlino assediato dai Russi il 30 aprile 1944.
Hitler mon amour ripercorre la storia della bella Eva, giovanissima commessa in un negozio di ottica di Monaco, colpita al cuore dagli occhi penetranti di un aspirante uomo politico austriaco, Adolf Hitler, a quel tempo legato in una torbida vicenda sessuale alla nipote. Eva si innamora all’istante dell’uomo tanto più grande di lei e malgrado l’opposizione della famiglia e soprattutto della sorella maggiore Ilse si lega a lui divenendone l’amante ufficiale.
Nel bunker coperto da strati di cemento i pochi fedelissimi di Hitler ormai sconfitto e precocemente invecchiato, mangiano, fumano, bevono champagne mentre la città sopra di loro è massacrata dalle bombe e la difesa è ormai affidata a soldati ragazzini, rimasti fedeli a quel che resta del sogno del Reich millenario promesso dal Fuhrer.
Eva ripercorre tutta la sua breve vita in un diario che pensa di lasciare alla sorella Gretel: intende rimanere fedele alla promessa fatta a Hitler di restargli vicino, anche perché nel bunker a tarda notte verrà celebrato il matrimonio civile tra i due. Tuttavia nella fretta di scrivere le pagine di quel diario Eva confessa la propria scarsa attrazione fisica per il suo venerato uomo, troppo preso dal proprio ruolo pubblico, troppo distratto dalla guerra, dal tentativo di evitare la sconfitta, ma poi deciso a rimanere nel rifugio fino alla morte. Degli ideali del nazionalsocialismo la donna sembra non sapere e non condividere niente: la fiducia in Hitler, ’mon amour’ come lo chiama nell’intimità, le impedisce di ascoltare le voci del dissenso, di credere che gli ebrei siano da sterminare, di essere convinta della superiorità della razza ariana.
Nelle ultime ore trascorse nel tunnel sotterraneo dove la luce è sempre accesa, dove giorno e notte non si distinguono più, tra una sigaretta e una coppa di champagne, Eva incontra un giovane medico delle SS, Klaus, nobile e bello, che si innamora di lei e vorrebbe sottrarla alla morte ormai certa che l’attende di lì a poche ore.
Il dialogo tra i due, che ormai sono in bilico sull’abisso, mostra come anche nel ristretto cerchio della corte hitleriana si cercasse fino alla fine una via di fuga: ma in Eva prevarrà, malgrado l’attaccamento naturale alla vita di una donna di appena trentatre anni, la promessa fatta all’ormai distrutto Adolf, suo marito, di non abbandonarlo.
Non compie un’opera di revisionismo storico l’autore, solo tenta di mostrare, attraverso la patetica figura di Eva Braun, come il popolo tedesco ammaliato per oltre una decennio dall’utopia hitleriana, abbia scelto di seguirlo fedelmente fino alla morte, avendo subito quella fatale e inconcepibile attrazione che portò l’Europa tutta e il popolo ebraico in modo speciale a subire una quasi totale distruzione di popoli, città, intere nazioni.
Per molti ragazzi che ancora oggi professano idee che si richiamano al nazionalsocialismo, nell’imminenza della Giornata della Memoria, questo piccolo libro può essere utile per conoscere vicende note ai più anziani, certamente quasi sconosciute ai più giovani.
Eva ed Adamo, un eden sognato e condiviso da milioni di cittadini tedeschi, un sogno infranto in modo definitivo di fronte al tribunale della storia, senza appello.
Hitler mon amour
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