Ho incontrato Caino
- Autore: Marcello Cozzi
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Un libro intenso che narra il tormento e l’inferno che è presente nell’animo dei pentiti, ben significato nella dicitura completa del titolo: “Pentiti, storie e tormenti di vite confiscate alle mafie”. Un racconto nel profondo della coscienza di un’umanità sofferente che vuole recuperare un rapporto con gli altri e che ha come primo incontro un magistrato ma anche un sacerdote che indaga per conoscere il cammino percorso volendo arrivare nell’interiorità di questi soggetti. Il religioso in questione è don Marcello Cozzi che è responsabile del servizio nazionale anti-racket e anti-usura e di accompagnamento ai testimoni di giustizia di Libera. L’autore così descrive uno dei suoi incontri:
“Questo ex boss, costretto ora a vivere come se non esistesse, l’ho guardato in faccia, l’ho chiamato per nome, l’ho incontrato nei luoghi più impensabili e ci ho camminato accanto. Ho incrociato il suo sguardo mentre mi raccontava di guerre e di morti ammazzati”.
È la narrazione di sei incontri avvenuti in carceri di massima sicurezza con personaggi anche di primo piano tra cui spicca il nome di Gaspare Spatuzza, l’uomo d’onore più significativo nelle indagini sulla “Trattativa”.
Viene descritto il mutato aspetto di questa gente, che appare quasi irriconoscibile nelle restrizioni del 41 bis, il loro parlare di temi religiosi e dei loro rapporti familiari analizzandosi la loro scelta di “conversione”, non di collaborazione.
Si descrive il loro agghiacciante habitat quotidiano ove vivono di continuo controllati a vista da telecamere dove accanto al loro letto vi è spesso un breviario di preghiere ad esprimere il loro contorto rapporto con la religione.
Da uomo di fede, l’autore conferma come la Chiesa istituzionale non abbia pienamente compreso il messaggio evangelico, specie quando si afferma che si arriva a Dio attraverso gli uomini.
Occorre da parte della Chiesa, a partire dalle massime gerarchie sino all’ultimo parroco di provincia, una netta e precisa condanna alla Mafia. Nel rapporto tra Chiesa e Mafia, il problema non è la Mafia ma la Chiesa che deve dare segnali forti, messaggi univoci che vengano assorbiti da ogni membro della Chiesa, non essendo sufficienti le esternazioni di Papa Francesco. Nonostante i suoi ripetuti richiami, si sono infatti succeduti nelle processioni gli “inchini” davanti alle case dei mafiosi insieme ad espressioni di un paganesimo che non può convivere con la parola del Salvatore.
Alcune frasi di Spatuzza suscitano inquietudine quando, trattando i rapporti Stato-Mafia, afferma che in questo Paese, il treno della verità non lo si vuole prendere. È un libro che serve a colmare le parole, non poche, che ancora mancano per completare questioni irrisolte come l’agenda rossa di Borsellino e i files di Falcone, ambedue misteriosamente scomparsi.
Al momento del rientro nella comunità civile, occorre poi che sia rivisto il criterio sinora disposto per legge del contributo mensile in località protette,essendo a tutti costi necessario evitare il ritorno di queste persone nel circuito della criminalità. L’approccio di don Marcello Cozzi verso queste persone cosiddette pentite, ha avuto un carattere del tutto laico, affrontandosi in questo contesto il tema del perdono e del cambiamento.
Non vuole essere un libro di mafia, ma una scrittura che pone degli interrogativi, un racconto autentico che spazia tra storie lontane dalla terra di Sicilia in un ambiente di sottocultura.
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