Hospital di Marcia Rose

Hospital (Mondadori, 1993) di Marcia Rose racconta di amori e dolori.
L’ospedale è un luogo, certo. Più di tutto, però, è un microcosmo in cui s’intrecciano, ogni giorno, tante vite. Medici, infermieri, pazienti, stagisti, impiegati… Tante vite collassate in un unico punto, in un unico istante, per intrecci che daranno vita a storie a volte meravigliose e a volte dolorose.

Eliot e Antonia sono medici, marito e moglie, che lottano per dare assistenza a tutti i palati, soprattutto a quelli più gravi che hanno difficoltà economiche e non riescono a ricevere le cure giuste. Il dramma, lo sappiamo benissimo, vende molto bene e Hamilton, giornalista d’assalto, non esiterà a utilizzare quelle storie per arricchirsi.
Storie nostre, storie che lui trasformerà in business, vendendole al miglior offerente.
Ma la cupidigia non paga sempre. Per fortuna…

Marcia Rose precorre i tempi di E.R. e Grey’s Anatomy e ci dona storie romantiche (e drammatiche) con un ospedale come scenario. E lo fa con il suo stile fresco e pungente.

Personaggi che ci appariranno come vere e proprie persone, dialoghi precisi e puntuali per vicende che allieteranno le nostre giornate. Hospital è un libro dedicato a chi ama gli intrighi, ma anche a chi ama le storie d’amore, pagine che scivoleranno frenetiche fra le dita in attesa del lieto fine. Sempre se ci sarà, un lieto fine.
Un libro ben scritto che donerà emozioni a profusione.