I cani di Riga
- Autore: Henning Mankell
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
Un genere molto diffuso nelle librerie di tutto il mondo: il giallo ambientato alle latitudini nordiche dei paesi scandinavi. Henning Mankell fa parte a pieno diritto di quella numerosissima schiera di scrittori scandinavi che rappresentano un vero e proprio fenomeno letterario.
"I cani di Riga" è il secondo episodio della serie dedicata all’ormai famoso ispettore Wallander. Dall’emozionante vicenda è stato tratto anche un film nel 1995, mentre gli affascinanti casi risolti dall’ispettore hanno ispirato serie televisive svedesi e britanniche in cui l’investigatore è stato interpretato nientemeno che dal grandissimo Kenneth Branagh. Kurt è un poliziotto atipico ed originale, spesso triste e pessimista, talvolta attaccato alla bottiglia, divorziato dalla moglie, in antitesi con la figlia, riflessivo e poco aggressivo, amante della lirica e della musica classica. L’ambientazione del poliziesco è quanto mai suggestiva e curiosa, infatti, da Ystad, in Svezia, dove opera l’ispettore, ci si sposta a Riga, capitale della Lettonia. Il paesaggio imbiancato da neve e ghiaccio è spesso ricorrente nelle pagine del romanzo e lo rende ancor più misterioso. Tema principale della storia, oltre al caso investigativo, è la turbolenta situazione politica dei paesi baltici nei primi anni ’90, all’indomani delle rivoluzioni politiche dell’est europeo culminate con la caduta del muro di Berlino e con la crisi del modello comunista che aveva retto per decenni. La confusione ed il caos nei paesi del blocco sovietico è palpabile. La sostituzione del mondo comunista con quello capitalista porta notevoli cambiamenti immediati che, giocoforza, determinano sacrifici per molta parte della popolazione, rimasta disorientata dopo anni di regime. L’entusiasmo per la possibilità di raggiungere il modello occidentale è molto forte ma la strada è ancora lunga e difficile.
Sullo sfondo di questo mutamento epocale, Mankell ci descrive la forte piaga della mafia russa che agisce ancor più indisturbata approfittando della situazione transitoria. La preoccupazione della Svezia relativamente all’evoluzione politica dei paesi baltici era senza dubbio forte e Mankell la sottolinea tra le righe del suo poliziesco. Quando Kurt viene avvertito del ritrovamento di due cadaveri su un canotto alla deriva si incuriosisce non poco. I due uomini sono vestiti elegantemente e sono certamente stranieri. Le indagini lo porteranno presto a Riga dove sarà travolto dagli avvenimenti e dagli intrighi del piccolo paese baltico. Le influenze russe e della criminalità organizzata non tarderanno a manifestarsi e l’abile poliziotto farà luce su misteri ed intrecci più che scottanti. La denuncia contro il mondo sommerso dell’ex impero sovietico e contro la totale mancanza dei diritti umani è molto forte da parte di Mankell. Wallander rischia la vita più volte, si innamora, ricambiato, di una bella lettone e cerca di venire a capo di delitti e soprusi.
Senza dubbio un ottimo giallo che pone alla ribalta un personaggio diventato famoso, completamente diverso dai suoi predecessori europei. Lo stesso si può dire dell’ambientazione. Quando mai vi capiterà di trovare un episodio poliziesco ambientato in Lettonia?
I cani di Riga (Commissario Wallander Vol. 2)
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I cani di Riga
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Ho trovato il libro per buona parte avvincente e interessante anche per i luoghi dove si svolge descritti in maniera magistrale, ma poi non potevo credere che il finale fosse così banale. Non consiglierei un giallo con un finale del genere.