I delitti del Fante di Cuori
- Autore: Luigi Simeoni
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2023
Lo presentano come un “maledetto thriller storico”, proviamo a capire perché, senza scoprire troppo le carte del romanzo di Luigi Simeoni intitolato I delitti del Fante di Cuori, novità Newton Compton (marzo 2023, collana “Nuova Narrativa”, 352 pagine). È la seconda esperienza narrativa, dopo I lupi di Hitler (Newton Compton 2021), per il noto illustratore bresciano che ha esordito nel fumetto nel 1990, dividendosi tra strisce umoristiche e storie d’avventura. Oggi, cinquantaseienne, crea storie per Dylan Dog e insegna fumetto e sceneggiatura a Brescia. nella Scuola Internazionale di Comics.
È un’opera di fantasia, beninteso, come tiene a chiarire la solita formuletta in gerenza, ribadita subito appresso da una nota in cui l’autore ha tenuto a ripetere che l’intera vicenda e i suoi protagonisti sono prodotti della sua fantasia. Di conseguenza, ogni coincidenza con persone realmente vissute o viventi è puramente casuale. Aggiunge che possono essere realmente esistiti, invece, alcuni personaggi di contorno, citati nel testo e che si inseriscono in un contesto storico contrassegnato da fatti incontrovertibili. Dice di avere cercato accuratamente “di rispettarne il ruolo, le peculiarità caratteriali e l’immagine pubblica”, badando a preservarne il decoro e la memoria, se necessario.
Caute precisazioni a parte, va detto che Simeoni si è ripetuto: dopo Hans Weissmann e i cinici esecutori di ordini con le rune sul bavero dell’uniforme, ha immaginato altri comportamenti cinici e spietati, ispirati da moventi complessi.
Al secondo mystery-thriller incastonato in un momento storico ben descritto, Luigi può esibire i galloni dello scrittore di professione e non deluderà certamente chi ha già apprezzato, nel primo bestseller, la capacità di coinvolgere i lettori in vicende raccontate a tamburo battente, una volta avviato l’ingranaggio narrativo e dopo avere fissato le pedine sulla scacchiera della trama.
Per i vecchi fan e soprattutto per i nuovi, aggiungiamo che la stoffa del grande fumettista c’è tutta nello scrittore, sublimata dal talento creativo del lucido narratore di misteri e violenze che aspettano solo di essere ben raccontati e avidamente letti. E dire che sostiene d’essere afflitto da una pigrizia difficile da scuotere.
Il romanzo è la trasposizione in thriller della graphic novel Gli occhi e il buio, pubblicato nel 2007 da Sergio Bonelli Editore. La prima stesura, risalendo grosso modo al 2010, ha preceduto perciò il titolo d’esordio del 2021.
È che Luigi Simeoni l’ha voluta più volte riprendere e rimpastare, mettere da parte, recuperare e riscrivere, fino alla versione che lo ha convinto di più, questa, in cui l’apparato fiction gli è sembrato più aderente al progetto e in equilibrio con i contenuti storici (fatti, personaggi, avvenimenti). Sostiene che la costruzione dei “retroscena” autentici è sempre impegnativa, per quanto alla fine sia risultata realisticamente soddisfacente, grazie all’aiuto di collaboratori eccezionali: la moglie e alcuni specialisti di varie materie, utili ai fini della costruzione narrativa.
Ci guida nella Milano del 1908-1909, ma prima a Parigi, nel 1907: nella capitale della Belle Époque, due Esposizioni Universali, 1889 e 1900, hanno celebrato la modernità ed hanno lasciato un monumento di metallo senza uguali, che svetta sui boschi e sui grandi viali al centro della Ville Lumiere, come simbolo del progresso di un’umanità capace di superare ogni limite grazie alla scienza. È dal Rinascimento che l’uomo è al centro dell’universo per la civiltà occidentale. Etica e morale, leggi e convenzioni regolano le comunità civili, ma genio e follia albergano nella mente umana.
Un genio può creare opere d’arte straordinarie, può fare scoperte scientifiche rivoluzionarie, può escogitare soluzioni ingegneristiche impensabili. E può ideare e compiere il delitto perfetto.
Cosa muoveva gli istinti di Jack lo Squartatore, si chiede Simeoni? Quale esigenza interiore spingeva il Mostro di Firenze a uccidere nelle campagne toscane, infierendo con mano esperta sui corpi di alcune vittime? Cosa cercano di dimostrare i tanti Unabomber, facendo esplodere piccoli e grandi oggetti della nostra quotidianità? In tutti si può intravedere l’esercizio drammatico e consapevole di un genio criminale capace di sottrarsi alla cattura e di tenere in scacco le più valide equipe investigative.
Si diceva di personaggi veri. Uno è Salvatore Ottolenghi, l’assistente del prof. Lombroso nella facoltà di antropologia di Torino che tenne i primi corsi di polizia scientifica, avviando l’era moderna dell’investigazione giudiziaria. E di personaggi fittizi. In questa storia, l’antropologo trova un seguace nel giovane commissario De Vitalis, che oltre a misurarsi con la pianificazione assassina di un’inafferrabile mente criminale, deve scontrarsi con i vecchi metodi d’indagine tradizionali, difesi a spada tratta dal suo dispotico superiore.
Il primo Novecento è stato - ed è nel romanzo - anche la prima età dei cronisti d’assalto. “Giornalisti di battaglia” li chiamavano allora e Sante Ferrari li rappresenta in queste pagine, tipico reporter impertinente e intraprendente.
Intanto e soprattutto, in una Milano città delle case di ringhiera e anche delle case chiuse, opera qualcuno che non dovrebbe. La stampa ha soprannominato Fante di Cuori l’autore di atroci delitti. Uccide con una coltellata precisa al cuore le vittime, costrette prima a guardare il loro assassino con gli occhi spalancati. Genio? Follia? O entrambi, insieme?
I delitti del Fante di Cuori
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