I delitti di Alice
- Autore: Guillermo Martínez
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2021
Non so se, come afferma "El Pais" sulla controcopertina de I delitti di Alice (Marsilio, 2021, trad. V. Raimondi) dello scrittore e matematico argentino Guillermo Martínez, questo romanzo avvincente possa essere considerato un giallo: a me è apparso molto più vasto e articolato di un normale poliziesco.
L’ambientazione universitaria, la storia si svolge ad Oxford, il clima tipicamente inglese, i personaggi che girano intorno ad una strana confraternita, quella degli ammiratori-studiosi-filologi dell’autore del libro culto, Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, mettono in movimento un complesso meccanismo narrativo: due matematici, il professor Arthur Seldom e il suo dottorando argentino dal nome impronunciabile, si trovano al centro di una complicata vicenda che parte dal ritrovamento casuale di una giovanissima ricercatrice, Kristen, di una pagina strappata del diario di Lewis Carroll, pagina che la ragazza custodisce gelosamente perché potrebbe rivoluzionare tutte le teorie che si sono accumulate sul contestato autore inglese, e che ha promesso di rivelare solo quando tutti i membri della confraternita saranno riuniti.
La sera prima della riunione, il nostro giovane matematico incontra la ragazza fuori dal cinema, la vede triste, gliene chiede ragione ma lei tace. Pochi minuti dopo verrà investita da un pirata che fugge senza lasciare tracce, lasciandola a terra in fin di vita. È stato davvero un incidente, o qualcuno ha voluto uccidere la dottoranda che ha scoperto qualcosa che potrebbe inficiare la carriera scientifica costruita su Lewis Carroll?
I due matematici sono alla ricerca di indizi, di parole nascoste, di probabili tranelli linguistici, in una sorta di sarabanda intorno al libro e alla figura molto controversa del reverendo Lewis Carroll: le bambine nude, fotografate in pose ambigue, Alice ed altre, pongono lo scrittore inglese fra i pedofili, come oggi sarebbe certamente annoverato, o invece al tempo in cui la storia si svolge le bambine senza vestiti erano accettate come normali esibizioni artistiche dai genitori, e il reverendo considerato un innocuo amico dell’infanzia, soprattutto femminile?
Il romanzo è pieno di delitti e di colpi di scena, ma certamente la parte più affascinante e originale sta proprio nell’analisi profonda delle pulsioni che portarono l’autore a concepire un libro, come quello di Alice, assolutamente unico, pieno come è di trappole, di doppi sensi, di metafore, di immagini ludiche, di animali favolosi, di incroci simbolici, di personaggi fantasiosi, di avventure mirabolanti.
È densa e complicata la trama di questo romanzo, piena, forse troppo in certi momenti, di un intero repertorio logico-matematico, con citazioni dal poliziesco inglese classico, penso a Agatha Christie, con sconfinamenti nel mondo dell’arte e dell’editoria, nei misteri contenuti nei meandri di polverose biblioteche.
Sharon lavora in un negozio tipicamente inglese di souvenir di Alice nel paese delle Meraviglie, Sorella Rosaura è una suora laica metodista, l’ispettore Petersen è sopraffatto dalla logica dei due matematici protagonisti, Josephine, l’anziana eccentrica studiosa di Carroll gira con una vecchia Bentley lucidissima. Ci sono tanti cadaveri in questo libro, ma anche molta ironia e una grande maestria nella costruzione narrativa della storia. E poi un rompicapo che affascina i due matematici, difficile da svelare: cosa voleva dire Lewis Carroll con la frase “To make the dead live”?.
Il libro è scritto in spagnolo, con moltissime incursioni in inglese, tradotto in italiano da Valeria Raimondi. Un libro per intenditori, a cui lo raccomando.
I delitti di Alice (Le indagini del professor Seldom Vol. 2)
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