I discepoli del fuoco di Alfredo Colitto

Bologna, 1311. Mondino de’ Liuzzi, medico anatomista, deve indagare su una morte strana e orribile al tempo stesso. Uno uomo viene ritrovato carbonizzato a casa sua.
Nulla di strano, a parte il fatto che nessuna prova porta a pensare a un incendio, in quella stanza. Com’è possibile?
Le bruciature, poi, sono irregolari. Sembra quasi… stregoneria.
Eppure il nostro sa che ci deve essere una spiegazione razionale a tutto ciò. L’unico indizio è rappresentato da uno strano tatuaggio.

Il giorno dopo, poi, il cadavere dell’uomo scompare, misteriosamente.
Il carico da novanta?
Tempo dopo un frate viene ritrovato cadavere in un quartiere equivoco. In tasca un disegno che è lo stesso tatuaggio dell’uomo carbonizzato.
Casa significa tutto questo? Una verità scomoda, ecco cosa. Una verità che non doveva venire a galla...

Con I discepoli del fuoco (Mondadori, 2022) Alfredo Colitto ci porta indietro nel tempo e lo fa con uno stile narrativo tagliente e confortante al tempo stesso.

Una storia semplice da seguire e affascinante da capire, grazie a personaggi superbamente dettagliati, dialoghi precisi e scenari evocativi. Un libro che ci donerà emozioni a profusione, in cambio di un poco del nostro tempo. Una storia dedicata a chi ama i thriller e i romanzi storici. O semplicemente a chi vuole immergersi, per qualche ora, in un mondo che era il nostro ma che non abbiamo potuto vivere.
E non ringrazieremo mai abbastanza i libri, per questo immenso dono.