I fantasmi delle biblioteche di Jacques Bonnet

Jacques Bonnet, editore e scrittore, è anche un bibliomane, scopertosi tale dopo aver conosciuto Giuseppe Pontiggia. Entrambi, infatti, erano affetti da quella strana malattia che porta a riempirsi la casa di libri. Di migliaia di libri. Mentre però i bibliofili amano il libro in quanto oggetto, capaci magari neanche di toccarlo per non sciuparlo, specialmente se si tratta di volumi antichi, i bibliomani invece sono coloro che hanno un amore smisurato per la lettura, e perciò provano un bisogno quasi compulsivo di acquistarne sempre più. Riempire la propria biblioteca di migliaia di volumi, anche con la certezza che non basterà una vita a leggerli tutti. E’ appunto la philìa che spinge il bibliomane a frequentare assiduamente le librerie, svenandosi nel portafoglio pur di soddisfare questa smodata passione.
A Bonnet e Pontiggia era venuta persino l’idea di fondare un’associazione di proprietari di biblioteche con almeno ventimila volumi, allo scopo di scambiarsi opinioni, esperienze, consigli.

Ma perché mai bisogna avere decine di migliaia di libri nella propria biblioteca? Perché non bastano solo pochi scaffali a fare un paradiso? Vi sono persone a cui basta un solo libro! (pag.21).

Questo è un piccolo trattato su vezzi, manie, bisogni, difficoltà e peculiarità di coloro che coltivano l’amore per la lettura. Il bibliomane si ritrova in casa propria accerchiato dai libri. Questi arrivano ad occupare ogni angolo della casa, compreso il bagno, fino da esserne quasi soffocato. Vengono acquistati volumi che magari non saranno neppure letti, ma che da un momento all’altro potrebbero rivelarsi indispensabili. Nella biblioteca di chi è affetto da bibliomania anche un libro mai aperto deve comunque rimanerci, perché ciò gli darà un senso di inspiegabile sollievo.
Una sorta di ansia, mista naturalmente al piacere di perdersi tra le pagine, spinge il bibliomane a rivoltare il mondo intero pur di reperire un libro fuori catalogo o raro, appagando così la propria bramosia di lettore. Egli convive con i fantasmi della biblioteca, ovvero quelle presenze che nella sua mente di lettore accanito sembrano dotarla di vita propria.
Molti di coloro che amano il mondo dei libri in queste pagine riconosceranno sé stessi, le virtù (e i vizi) di chi non potrà mai rassegnarsi ad una vita priva di letture. Perché, come disse Borges, “Il Paradiso è una biblioteca”.