I luoghi
- Autore: Elvio Gandolfo
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2022
Elvio Gandolfo è tra i maggiori scrittori argentini contemporanei. Amatissimo, per un certo periodo di tempo è stato anche in televisione per parlare di libri e di film tratti da romanzi. Come se non bastasse è un critico letterario molto seguito, un giornalista culturale di grande caratura e un finissimo traduttore dall’inglese.
Grazie a lui, gli argentini conoscono da anni Tennessee Williams, Jack London e i libri di Susan Sontag.
Lo spagnolo di Gandolfo è asciutto, senza troppi artifici, che va dritto al punto, con la particolare malinconia di chi è nato, nel 1947, in una città di medie dimensioni come Mendoza per arrivare a Buenos Aires.
I tre racconti che compongono I luoghi (Arkadia Editore, 2022, traduzione di Marino Magliani e Riccardo Ferrazzi) sono solo apparentemente minimalisti, in realtà rappresentano una sorta di elogio ai “frammenti di tempo” che si sedimentano senza apparente motivo e che ci rimangono attaccati addosso.
Il primo racconto è intitolato In prima: Belgrano. In queste pagine si muove in prima persona lo scrittore che cerca calle Belgrano per ritirare un libro acquistato su Mercado Libre (per semplificare diciamo che è una sorta di Amazon dell’America del Sud, Ndr) che tratta migliaia di prodotti soprattutto in Brasile e in Argentina e dove è facile reperire libri. Gandolfo sta cercando un libro di Peter Handke per un suo amico che deve scrivere un articolo sulla guerra in Bosnia.
Lo scrittore austriaco Handke si schierò pubblicamente per i Serbi e Milosevic e, a pochi mesi da questo racconto, vinse il Nobel della Letteratura nel 2019, senza pentirsi di stare dalla parte sbagliata, dichiarando che non era uno storico, ma uno scrittore e dunque un cronista. Gandolfo evita di parlare di Handke, ma una volta preso il libro sente l’esigenza di perdere tempo, perché sa benissimo che una volta a casa si metterà immediatamente a leggerlo. Quindi entra in una sorta di centro commerciale dove hanno messo pure dei cinema che programmano perlopiù film di successo hollywoodiani. Si ritrova vedere X-Men Le origini e si diverte tantissimo tra la lotta del Buono contro il Cattivone, ammettendo di non aver letto i fumetti che sono alla base dei film di X-Men. Stranamente soddisfatto torna a casa e prima ancora di chiamare l’amico di fionda sul libro di Peter Handke.
È stranissimo questo pomeriggio di Gandolfo, che non vede l’ora di leggere Handke, che è a pochi mesi dal Nobel, e guarda un film che mette in contrasto il Bene dal Male in modo molto più semplice. Perché se quello è un film riuscito, le posizioni dello scrittore austriaco sono reali e accertate a favore dei Serbi. Ai lettori si lascia una sensazione di pericolo imminente, ma anche di grande serenità, come a dire che in Argentina abbiamo visto di tutto, la comunità tedesca della città di Buenos Aires aveva nascosto dei criminali nazisti anni addietro, ma tutto è obliterato, concluso. Ora i problemi vengono dall’Europa.
Nel secondo racconto In seconda: Francoforte, torna la Germania, quella attuale, che invita Gandolfo alla Fiera del libro di Francoforte, dove ogni anno vengono invitati tutti i paesi del mondo, per presentare novità librarie o seminari o dibattiti su scrittori scomparsi o in piena attività. L’autore è stato invitato per parlare dello scrittore Ernesto Sabato. Gandolfo accetta e si parte tutti insieme, con amici colleghi o scrittori e scrittrici meno conosciuti.
Gli argentini, soprattutto Gandolfo, quando in aereo parlano della Fiera del Libro, non dicono mai la Buchmesse di Frankfurt; anzi lo scrittore tende a raccontarci che non conosce il tedesco, solo forse “grazie, prego, buongiorno, buonasera”. E non viene vista come un’ignoranza di una lingua importante, ma come se fosse una buona cosa non sapere troppe lingue e poi Gandolfo parla un inglese madrelingua, essendo anche un traduttore. In realtà, pur trovando deliziosa Francoforte, è proprio l’efficienza tedesca che dà alla testa. La Buchmesse è un vanto internazionale per la quantità di libri in esposizione e i confronti, i seminari, i convegni, i dibattiti e la bellezza dell’Hotel InterContinental, dove gli argentini, gli spagnoli e gli italiani restano più a lungo a fare una colazione infinita, che porta poi gli scrittori e gli uffici stampa e gli editori a saltare il pranzo per una cena abbondante nei tanti ristoranti di Francoforte, dove si apprezzano anche i ristoranti etnici.
A un certo punto Gandolfo scompare e per alcune pagine sembra di leggere una guida della città, mentre lo scrittore si ferma su una panchina fuori la stazione ferroviaria, dove tutto sembra perfetto. Ma dietro a questa guida di poche pagine, Gandolfo è spaventato quando vede dei giovani tedeschi che bevono birra in un bar, capisce che si stanno trattenendo, che in realtà, nella loro urbanità, c’è una violenza che sedimenta da anni e le tedesche col tacco alto che camminano dritte e quasi tutte coi capelli biondi sono delle guerriere. Pregiudizi di un tempo passato? Forse, ma è meglio non indagare troppo.
L’ultimo racconto In terza: Città vecchia è di spaventosa bellezza è il più corto e il più prezioso. Gandolfo incontra una sua vecchia fiamma con cui ebbe una breve relazione che finì per un accesso di rabbia, come capita quando gli amori sono intensi - ora lo sa lo scrittore. Una fiammata. Ora sono di nuovo insieme, ma per caso Alicia ha già un hotel prenotato. Camera singola. Nel frattempo girano nella città Vecchia di Montevideo.
I luoghi di Gandolfo è il modo per capire se facciamo bene a sprecare, a perdere il tempo o, invece, a monetizzarlo per avere futuri incarichi o prebende.
Nel dubbio, lo scrittore ci consegna tre perle di racconti.
I luoghi
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