I ragazzi di Villa Emma di Giuseppe Pederiali

Maledetta guerra. Cento ragazzi. Cento anime in cerca di un rifugio, al riparo da quella guerra che ammazza e dilania il cuore degli innocenti. Villa Emma si trova a Nonantola, un piccolo paese nella bassa emiliana, precisamente in provincia di Modena. I ragazzi hanno tutti più o meno la stessa età, la stessa storia alle spalle e una valigia colma di sogni infranti, ma di speranze intatte.

Vogliono quello che vogliono tutti i loro coetanei: una partita a pallone, una fetta di torta appena sfornata, un sorriso. Qualcuno che prenda loro la mano, che li guidi verso un futuro. Perché se lo meritano davvero, un futuro. Lola, Yoshka, Marko e gli altri, in una storia che è un dramma più grande di loro.
Una storia che non abbiamo vissuto, perlomeno non tutti noi. Una storia che ci farà capire tante cose…

Giuseppe Pederiali ci racconta una storia (anzi, tante storie) e lo fa con una penna dura ma di classe. Una penna che sa essere anche gentile ma che non si tira indietro, quando deve scrivere di certi orrori.

I ragazzi di Villa Emma (Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, 1995) è un libro scritto per gli adolescenti, ma che è diretto anche, e soprattutto, a noi “grandi”. Perché siamo noi a iniziare le guerre, in nome di qualcosa che riteniamo giusto e che ci giustifica. I ragazzi tendono a imitare e la speranza è che, leggendo queste pagine, decidano di farlo. Al contrario, però. Un libro che racchiude vicende che, forse, abbiamo già sentito. Ma questo non è un buon motivo per non leggerle.