I segreti delle spose indiane
- Autore: Monica Pradhan
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
Tre madri, tre figlie. Le prime nate in India, le seconde negli Stati Uniti. Ce n’è abbastanza per una storia suggestiva e tormentata, ricca di caratterizzazione e analisi introspettiva dei personaggi, che unisca lo scontro di tradizioni e abitudini a quello generazionale, magari con dovizia di particolari sulle varie usanze e mentalità. In questo caso, però, il risultato è molto più leggero di quanto ci si aspetti, e il libro che ne viene fuori è piuttosto un esempio di romanzo femminile in salsa indiana. Piacevole, certo meno superficiale di mille libri che si possano leggere sul rapporto fra madri e figlie, ma con un retrogusto piuttosto marcato di approssimazione e di "non finito".
Indiane trapiantate in America, le tre madri, che vengono spiritosamente definite dalle loro figlie "il circolo Hindi-bindi", hanno tre modi diversi di mediare fra tradizione e modernità. Meenal fa del suo meglio per riportare la pace fra il marito Yash e la figlia Kiran, "colpevole" di avere sposato un americano e, ancora di più, di averlo lasciato a causa di un tradimento. Quando Kiran, mal consigliata dal proprio orologio biologico, esprime la volontà di piegarsi a un matrimonio combinato come da tradizione indiana, Meenal è più che felice di aiutarla; ma, dopo vari tentativi, entrambe dovranno rendersi conto che, forse, le vecchie tradizioni non sono sempre le migliori... Saroj si oppone con tutte le proprie forze all’intenzione della figlia Preity, felicemente sposata, di ricercare per curiosità il vecchio amore che è stata costretta a lasciare. Dietro la sua opposizione, però, c’è un’enorme contraddizione. Uma, la più aperta e moderna delle tre, è semplicemente valido sostegno per la figlia Rani, accetta senza giudicare la sua condizione di donna sposata che non desidera figli, incoraggia le sue aspirazioni artistiche, la sostiene nella lotta contro la depressione.
Malgrado i bei personaggi e il buono spunto, l’azione risulta purtroppo slegata e vagamente inconcludente. Non è solo l’effetto delle ricette indiane che spezzano il racconto fra un capitolo e l’altro (ricette oltretutto interessanti, ma che difficilmente verranno messe in pratica per le difficoltà di esecuzione e di reperimento degli ingredienti), ma piuttosto di una scrittura frammentaria, che ricorda più un insieme di pagine di diario sparse che un vero e proprio romanzo. Vi sono alcuni problemi di tempi dei verbi: a volte una protagonista inizia a parlare al presente indicativo, per poi, subito dopo, usare il passato remoto in luogo del passato prossimo per descrivere eventi successi solo pochi giorni avanti. Le molteplici citazioni di vestiti, piatti, tradizioni indiane, non sempre sono legate a una spiegazione, e capita di far fatica a capire esattamente di cosa si stia parlando. Infine, esageratamente lunga e prolissa è la descrizione del matrimonio finale, tenuto oltretutto conto del fatto che si tratta di un rito "misto", il cui resoconto ha quindi scarso valore documentario.
Con tutto questo, non è certamente un libro da buttare via: solo, non aspettatevi troppo. Volete passare qualche ora piacevole e non stupida? Volete assaporare l’atmosfera dell’India ma non avete voglia di saggi o trattati? Volete sorridere "sotto i baffi" riflettendo che, spesso, la sbandierata saggezza delle vecchie generazioni risulta, alla luce della vita attuale, per molti versi superata? Se sì, questo libro è adatto allo scopo. Per qualcosa di più profondo, cercate altrove.
I segreti delle spose indiane
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