I segreti di Cambridge di Susanna Gregory

Siamo nel 1348 e gli abitanti di Cambridge temono la terribile pestilenza in arrivo in Inghilterra. Nel frattempo, nella nascente Università di Cambridge circolano voci poco clementi sul dottore Matthew Bartholomew, monaco e insegnante di medicina. I suoi colleghi confratelli vorrebbero processarlo per eresia: non approvano le sue pratiche mediche, efficaci sui pazienti, ma non tradizionali.
Una mattina di buona lena Matthew sta dirigendosi in tutta fretta dal mugnaio del villaggio. Alzatosi presto per iniziare a lavorare si era accorto che la ruota idraulica del mulino non andava bene. Un tonfo si sentiva ripetutamente. La ruota, infatti, sollevava un corpo il cui braccio ricadeva ad ogni giro e il cadavere impigliato tornava ad immergersi in giù. Il corpo apparteneva a Sir John Babington, accademico di Cambridge, direttore del college e maestro di Bartholomew.

I monaci studiosi non esitarono a definire bislacca quella strana modalità di suicidarsi. La peste nera era in arrivo e lo si doveva seppellire in fretta: se Sir John fosse morto di morte naturale lo si poteva tumulare nel piccolo cimitero del villaggio in ossequio alla legge ecclesiastica, ma in quanto suicida andava sepolto in terra sconsacrata. Matthew tuttavia aveva in mente un unico pensiero, divenuto un tarlo: e se non si fosse trattato affatto di suicidio?

Se la peste nera non ti prende, guardati dagli abiti neri e dagli studiosi dal cuore nero che li indossano.

Di lì a poco altri confratelli accademici moriranno in circostanze misteriose e Matthew sfidando l’Università e le sue regole inizierà le sue personali indagini.

Primo dei libri ambientati nella Cambridge del XIV durante il regno di Eduardo III, "I segreti di Cambridge" è un giallo storico le cui indagini vengono condotte dal monaco medico e investigatore Matthew Bartholomew, nato dalla penna della scrittrice Susanna Gregory. Pseudonimo di Elizabeth Crunwys, l’autrice è una docente universitaria di Cambridge. Prima di intraprendere la carriera accademica è stata un’agente di polizia.
Bartholomew era stato educato da ragazzo presso l’abbazia benedettina di Peterborough. Tra gli allievi più brillanti, abbracciando l’ordine monastico, ma non disdegnando lo sguardo delle belle donne, aveva terminato gli studi di medicina prima ad Oxford e poi a Parigi, contravvenendo ai desideri della famiglia che voleva per lui un matrimonio. Bartholomew rifletteva passeggiando tra i cortili dell’Università. Riusciva a sentire i passi lievi e il fruscio delle vesti dei frati nascosti alle sue spalle nel magnifico edificio costituente il centro, nei meandri dei corridoi a pianta chiusa dell’ala settentrionale, la più recente e l’ala meridionale quella più antica e si chiedeva chi di loro, se uno di loro si trattava, aveva ucciso?
La ricerca della verità lo condurrà ad un complesso intreccio di intrighi che lo porterà a mettere in discussione il ruolo dei suoi amici più cari e all’idea che le morti siano legate ad un complotto della Oxford University. Intanto la minaccia della peste nera non era più così lontana. Nell’Oxfordshire molti abitanti erano morti lasciando un villaggio fantasma, e a Bristol un terzo della popolazione era deceduta. Matthew accorreva in soccorso ma ben poco poteva essere d’aiuto per un flagello così virulento, se non accertare la morte.

Il carro che pattugliava le strade raccogliendo i morti divenne uno spettacolo comune. Le donne anziane che avevano perso intere famiglie lo seguivano, offrendo preghiere per i morti in cambio di denaro o cibo.

In un clima tetro e di morte Matthew impiegherà molto tempo per la sua indagine, diviso intimamente dalle ipotesi che Oxford potesse essere contro Cambridge in quanto una sola grande università sarebbe sopravvissuta nel futuro, e che gli omicidi potevano essere voluti ed ordinati da uomini pieni di invidia e desiderosi di denaro e potere. Una lettura piacevole ed interessante è "I segreti di Cambridge" che predispone a vicende avventurose. Tra atmosfere di mistero e luoghi medioevali che molto ricordano "Il nome della rosa", la nostra scrittrice ha saputo creare un ambiente storico ricco di dettagli come la vita universitaria nell’Inghilterra del XIV secolo e tanti altri episodi legati ad eventi realmente accaduti.