I sette mariti di Evelyn Hugo
- Autore: Taylor Jenkins Reid
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
I sette mariti di Evelyn Hugo (Mondadori, 2017, trad. di Giovanna Scocchera) è un romanzo appassionante la cui protagonista, nata dalla penna della scrittrice Taylor Jenkins Reid, è un’icona del cinema americano di fama mondiale, dalla bellezza mozzafiato e dall’ambizione sfrenata. La donna, giunta alla soglia degli ottant’anni, sente la necessità di raccontare al mondo tutta la verità sulla sua vita, oltre ogni apparenza.
"Ti sto offrendo la storia della mia vita, Monique. Ti racconterò tutta la verità. E tu la trasformerai in un libro".
Monique, giovane scrittrice in erba, stenta a credere che sia stato affidato proprio a lei il compito, tanto inaspettato quanto impegnativo, di scrivere una biografia molto speciale: deve far conoscere al mondo chi è fuori dal set Evelyn Hugo, una leggendaria star del cinema con ben sette matrimoni alle spalle.
La ragazza, invitata a Manhattan nello splendido attico di questa diva d’altri tempi, si lascia condurre nel vortice di incontri e di intrighi che hanno costellato la sua vita.
Pian piano le due donne entrano in confidenza ed ecco che la storia prende avvio.
Evelyn Herrera, che nel mondo dorato di Hollywood assumerà il cognome d’arte "Hugo", è di origine cubana ed è cresciuta in un quartiere povero di New York da una famiglia di umile estrazione. Orfana di madre, la sua è un’infanzia estremamente difficile a causa delle violenze del padre e delle pesanti ristrettezze economiche.
È in questo contesto che in lei matura, fin dall’adolescenza, un desiderio irrefrenabile di riscatto sociale, accompagnato da un progetto ben preciso: quello di diventare una star del cinema. Più che dal fuoco sacro della recitazione, Evelyn è spinta dal desiderio di raggiungere la fama e la ricchezza.
Una partenza in salita, la sua, ma una coppia di fattori vincenti viene in suo aiuto: un’ambizione senza limiti unita ad una bellezza sensuale ed esplosiva. È così che le si aprono le porte di Hollywood: inizialmente in sordina, grazie a ruoli secondari, per poi conquistare parti sempre più importanti, fino a realizzare il suo sogno di diventare un’attrice acclamata a livello internazionale.
Il suo percorso è segnato, fin dall’inizio, da numerose presenze che entrano ed escono dalla sua vita, in particolare uomini, come il titolo stesso suggerisce. In questa baraonda di individui, solo un paio di personaggi chiave attraversano l’intera vicenda e rappresentano un punto fermo nella vita di Evelyn. Ma chi è stato il suo più grande amore? Senza voler rivelare troppo, la risposta giungerà chiara nel corso dei capitoli.
Quel che emerge in maniera più evidente dal libro è un certo disincanto nei confronti del mondo patinato dello show business che vediamo sugli schermi cinematografici/televisivi o nelle riviste. Una realtà fatta di finzione e ipocrisia, popolata da molti, troppi soggetti privi di scrupoli, guidati esclusivamente dalla logica del denaro e del successo. Un luogo dominato dalla competizione, dove ogni gesto viene pianificato a tavolino per ottenere visibilità sulle copertine dei giornali, dove le relazioni si basano il più delle volte sul proprio personale tornaconto; dove spesso serpeggiano opportunismo e falsità, oltre a varie forme di abuso.
La nostra protagonista assimila da subito "le regole del gioco": non vuole, ma soprattutto non può fare diversamente. Il prezzo da pagare, però, è alto: per amore della popolarità, arriva infatti a perdere se stessa e a rinnegare ciò che realmente desidera.
Evelyn è una donna dalla personalità complessa. Affascinante e determinata, passionale e razionale al tempo stesso, pronta a gettarsi a capofitto in ogni travolgente esperienza (amorosa e non). Disposta a tutto pur di raggiungere gli obiettivi che ha in mente, anche a costo di mentire e manipolare persone o situazioni, ma capace anche di provare sentimenti d’amore e amicizia con trasporto autentico. Forte nella spregiudicatezza, fragile nel costante bisogno di affetto e di approvazione e, soprattutto, schiava del suo narcisismo:
"La verità è che gli elogi sono proprio come una droga. Più ne prendi, più te ne servono per stare in piedi".
Una trappola pericolosa quella di ricercare perennemente gli applausi.
Evelyn è un personaggio immaginario, ma la sua storia (ispirata a quella di molte dive del passato e non solo) è un espediente per smascherare dinamiche e meccanismi psicologici distorti e moralmente discutibili, diffusi nel mondo dello spettacolo.
Il messaggio di fondo che permea l’intera opera è un altro: l’apparenza inganna. Non solo le celebrità, ma ognuno di noi ha provato, almeno una volta nella vita, un frustrante senso di inadeguatezza. Troppo spesso, per sentirci all’altezza delle aspettative altrui e per evitare di essere giudicati o addirittura emarginati, ci troviamo costretti ad indossare una maschera, oltre la quale il mondo intorno a noi non si scomoda di guardare. Cediamo così allo spettro del conformismo, facendo "la cosa giusta" e rinunciando ad esprimere pienamente noi stessi. Sul palcoscenico della vita siamo tutti, in un certo senso, degli attori. E lo siamo, talvolta, in maniera inconsapevole. Guardandoci dentro, però, un forte bisogno di autenticità prima o poi fa sentire la sua voce. È proprio questa la lezione imparata da Evelyn, ma troppo tardi e a proprie spese.
Le 400 pagine del libro si snodano attraverso una trama avvincente e uno stile narrativo semplice ed efficace, ricco di dialoghi. Non mancano inoltre risvolti inaspettati, specie nella parte finale del romanzo. Una storia in bilico tra forza e fragilità, tra verità e finzione, in un’atmosfera da "vecchia Hollywood".
I sette mariti di Evelyn Hugo
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