I trascendentali traditi
- Autore: Claudio Sottocornola
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Anno di pubblicazione: 2011
"Premessa": resto un materialista convinto. I valori non discendono dal cielo ma dal “qui e ora” delle dinamiche di classe; frutto (molto spesso) delle azioni coercitive e di controllo esercitate dai ceti egemoni su quelli subalterni. In parole povere: i tempi cambiano e le morali con loro; sconsolante, forse, ma è quello che penso.
"Affinità e divergenze tra il sottoscritto (per quel poco che vale) e il prof. Claudio Sottocornola. 1. Le affinità": malgrado i miei "venerati maestri" ideologici differiscano come il giorno e la notte da quelli del "filosofo del pop", non bastano le dita di una mano per enumerare gli assunti che ho condiviso del suo “I trascendentali traditi” (Editrice Velar, 2011), saggio sulla crisi valoriale nell’epoca (in questa epoca) del post-tutto (post-modernismo, post-umanesimo, post-capitalismo). Come Sottocornola ritengo, per esempio, che
“è (…) volgare e malinconico lo stereotipo che divide il bene, quello magari dei giovani middle class, dei papa-boys e degli eterosessuali, dal male degli sbandati, dei senzatetto, degli alcolisti, dei drogati o degli omosessuali”.
E che l’uomo medio di oggi:
“(…) palestrato, abbronzato e volgare (…) interpreta Nietzsche (…) secondo quanto gli suggeriscono stomaco, pancia, appetito. E scambia la bellezza con l’incedere di qualche velina dal dubbio fascino, e l’energia con un goal magari truccato del calciatore mechato, con l’orecchino e il tatuaggio”.
Di questo pamphlet anomalo (nel senso più nobile della parola) i passaggi che più hanno attratto la mia attenzione sono quelli riconducibili alla pars destruens, che Sottocornola conduce a passo spedito e senza peli sulla lingua, con la sapida incisività del saggista di costume e l’acume dell’analista sociale. La critica ai valori consumistici, omogeneizzati e omogeneizzanti della civiltà (non a caso il libro è dedicato a Pier Paolo Pasolini) è portata a tutto campo senza alcuna remissione e attraversa famiglie liquide, morali di comodo, scorciatoie e pre-giudizi sociali, corpi modificati (da piercing, tatuaggi, abbronzature e quant’altro), contesti di città degradate, con un approccio - malgrado tutto - leggero, civile, zen, mi verrebbe da scrivere: il valore aggiunto con cui Sottocornola alimenta la sua indagine del Vero-Bello-Buono-Giusto (i trascendentali traditi, per l’appunto); e delle strategie ontologiche più idonee alla loro ri-acquisizione.
"Affinità e divergenze tra il sottoscritto (per quel poco che vale) e il prof. Claudio Sottocornola. 2. Le divergenze": Non concordo con l’autore quando rintraccia nei temi portanti della “filosofia scolastica” gli input per un ritorno all’assiologia più autentica; non credo - ancora - che nella preghiera possano rintracciarsi “soluzioni” al degrado collettivo (individuali, forse, se ci si crede), ma si tratta, probabilmente, di un mio limite: al cospetto della metafisica mi perdo, mi smarrisco, non la contemplo, non ci arrivo.
"Finalino (quattro stelle)": A prescindere da personali idiosincrasie questo “I trascendentali traditi” resta un lavoro notevole, un pamphlet filosofico che si dispiega sulla corda tesa che da Tommaso D’Aquino approda a Gianni Vattimo, con il pregio poco comune della linearità; confermando Sottocornola come una delle “penne” (delle “anime” stavo per scrivere) più vivaci, trasversali, anticonformiste del panorama culturale italiano. Da leggere e ri-leggere, con attenzione.
I trascendentali traditi
Amazon.it: 1,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I trascendentali traditi
Lascia il tuo commento