Infiniti anni Ottanta. Tv, cultura e società alle origini del nostro presente
- Autore: Giovanni Ciofalo
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2011
E’ passato alla storia come il decennio edonista per antonomasia: controverso, luci/ombre, di grandi fughe – prima fra tutti quella dall’ideologia – e di fughe in avanti. Secondo Mauro Gervasoni, gli anni Ottanta sono stati gli anni dell’ultima modernità italiana; secondo lo storico Guido Crainz, prodromi della mutazione antropologica che ha determinato l’affermarsi dell’egoismo sociale. Ritengo il dibattito sacrosanto, con un aspetto, però, incontrovertibile: da qualunque parte li si inquadri, gli Ottanta risultano il big bang della nostra contemporaneità, il decennio in cui è cominciato il nostro presente, e siamo diventati quello che siamo.
Il sociologo Giovanni Ciofalo - non a caso - titola questo suo ultimo lavoro “Infiniti anni Ottanta” (Mondadori Università, 2011), a sottolineare proprio la “tracimazione ideologica” nell’attualità di un decennio-cardine, che non vuole finire, col quale dobbiamo ancora fare i conti. Quella condotta da Ciofalo è un’analisi di taglio scientifico, che esplora a tutto tondo i rivoli sociali (costume, politica, cronaca, cultura, tv) attraverso cui la “germinazione” si è estrinsecata. Una disamina onesta, effettuata senza puntare l’indice, in modo lucido, volutamente a-valutativa, poggiata su anamnesi sociologiche e tabelle statistiche (da quelle dei giornali a quelle dei dischi più venduti, ai programmi più visti).
Una lettura acuta, utilissima, prima ancora che scorrevole, che va ad arricchire la bibliografia sul decennio di una luce oggettiva e imparziale (ricordiamo la definizione di “anni di fango” che ne diedero Montanelli e Cervi), restando ferma - va ribadito - la tesi della “mutazione” (dei costumi, del modo di vivere, di interpretare la politica) prodottasi in quegli anni. Un cambiamento di rotta spinto al punto di non-ritorno, che trova la sua genesi nel desiderio di superare la pesantezza gelida degli anni di piombo, nell’ubriachezza collettiva causata da un (apparente) nuovo boom economico, nell’avvento di nuove tecnologie, e soprattutto, nel ruolo sempre più centrale assunto dalle televisioni. Gli anni Ottanta sono il vero spettro che si aggira per l’Europa (altro che il comunismo del buon vecchio Marx): non sono mai finiti.
Infiniti anni Ottanta. Tv, cultura e società alle origini del nostro presente
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