Il Mezzogiorno tra cinema e storia. Ricordi e testimonianze
- Autore: Pasquale Iaccio
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
"Il Mezzogiorno tra cinema e storia. Ricordi e testimonianze" è una raccolta di testimonianze e ricordi, frutto di un lungo lavoro di ricerca sul cinema italiano e contemporaneamente sul rapporto cinema e storia del Mezzogiorno dal dopoguerra ad oggi. Un tema, il più delle volte trascurato dagli storici, al quale il nostro autore ha dato rilievo con il suo impegno e i suoi studi.
…il cinema come fonte storica, serbatoio della memoria, rivelatore del costume nazionale, cartina di tornasole di tanti fenomeni legati alla mentalità, all’immaginario, al costume, all’identità collettiva.
Pasquale Iaccio è docente di Scienze del Patrimonio culturale presso l’Università di Salerno e si occupa di Storia e spettacolo. I film sul Sud conservati nella nostra Cineteca Nazionale sono numerosi, per quanto non tanti siano riusciti a livello artistico e ideologico a rappresentare il Meridione in un quadro critico e serio. Dapprima era la sola rappresentazione di una realtà meridionale agricola, povera e di emigrazione, e poi man mano con il passare dei decenni una diversa visione dovuta al boom economico, alla televisione ambasciatrice di cambiamenti, al consumismo e ai primi fermenti politici e sociali degli anni settanta.
Un mondo in via di trasformazione, non più campagna, miseria, ma città, benessere e cultura. Il tema cinema e Mezzogiorno è andato, quindi, trasformandosi passando dalle profonde e storiche connotazioni sociali a quelle antropologiche con i cambiamenti di stili di vita.
L’autore dedica il volume alle testimonianze di registi, attori, sceneggiatori, documentaristi, raccolte in un arco di tempo che va dagli anni novanta ad oggi, che rappresentano ed inquadrano il cinema come divulgatore di storia, e in questo caso specifico il Mezzogiorno tra cinema e storia. Documenti molto interessanti e nel loro insieme eccezionali: per alcuni degli intervistati che non ci sono più continueranno a lasciare un segno indelebile le loro riflessioni e le loro analisi. Dalle parole di Carlo Lizzani a Lattuada, da Mario Monicelli a Luigi Magni, da Giuseppe Tornatore ad Alberto Sordi, al quale l’Università di Salerno nel 2002 conferì la laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione, e tanti altri che hanno segnato la storia del cinema italiano.
L’intervista a Susi Cecchi Gori apre l’itinerario di questo suggestivo e stimolante volume. Descrive il cinema della seconda metà del Novecento, quando un film era un racconto le cui immagini diventavano cronaca, dai film di De Sica ( Ladri di biciclette) a Rossellini (Paisà), da Visconti ( Rocco e i suoi fratelli) a Francesco Rosi ( La sfida). Il cinema che narrava la realtà, il cinema d’autore, spesso con non buoni rapporti con il potere. La censura e la volontà di ostacolare i lavori cinematografici, quali quelli citati, era una questione vitale per i governi democristiani che si avvicendarono nel corso di quegli anni, dettando restrizioni peggiori di quelle che si sono avute durante il ventennio fascista. A tal proposito è rilevante la testimonianza di Dario Fo sul clima poliziesco, di bombe e galera che impedivano il suo lavoro in teatro, in televisione e nel cinema, mentre le grandi major americane venivano a girare in Italia perché costava poco e si imparava tanto.
“Il cinema non è altro che lo specchio della realtà”, afferma Francesco Rosi nella sua lunga intervista qui riportata, “ed è per questo motivo che ho raccontato le vicende del Mezzogiorno affrontando i temi brucianti della realtà sociale e politica di questa parte del paese che ha una storia fatta di contraddizioni, di contrasti, di stratificazioni storiche che ne hanno determinato la cultura e il comportamento dei suoi figli”. Il cinema con le sue immagini ha saputo narrare e rendere lo spettatore partecipe al mondo e alla sua trasformazione.
Il volume di Iaccio ci introduce, come fonte di storia, in una carrellata di indimenticabili opere d’arte e di protagonisti del cinema italiano facendo risaltare la questione meridionale con le sue tematiche e i suoi contrasti. Un lungometraggio, un documentario, un film diviene un documento per l’analisi della società dalla cui rappresentazione non solo si possono trarre informazioni sulle abitudini e sull’evoluzione del pensiero, ma anche le curiosità che solleva e gli approfondimenti e le domande che ispira.
Una lettura interessante che apre suggerimenti e riflessioni a chi ama la storia e il cinema.
Il Mezzogiorno tra cinema e storia. Ricordi e testimonianze
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