Il Re Giallo
- Autore: Robert W. Chambers
- Genere: Horror e Gotico
- Anno di pubblicazione: 2014
L’orrore, quello che riusciamo ad evitare per anni e che poi, grazie o a causa di una serie televisiva di successo, ci viene portato proprio davanti agli occhi ed è impossibile distogliere lo sguardo. È quello che è accaduto con “Il Re Giallo” (Vallardi, 2014), raccolta di racconti horror/fantastici che risale al 1895 ad opera di Robert W. Chambers, di cui possiamo trovare una recente ristampa dopo anni di oblio.
Dieci racconti, dieci storie gotiche ambientate più di cento anni fa, le prime quattro delle quali sono il riferimento letterario della serie televisiva americana “True detective” scritta da Nic Pizzolatto, con protagonisti gli attori Matthew McConaughey e Woody Harrelson, osannata dalla critica e dal pubblico. Filo conduttore delle storie è Il Re Giallo, una tragedia la cui lettura del secondo atto porta alla pazzia e alla violenza, verso se stessi o verso gli altri, un destino dal quale non c’è salvezza.
Il Re Giallo, sovrano vestito di stracci che regna sulla terribile città di Carcosa, nel cui cielo risplendono stelle nere e soli gemelli si riflettono sulle tetre acque del lago di Hali, e che si serve di sudditi quali la Maschera Pallida per la dannazione degli uomini che devono cadere sotto il potere del Segno Giallo.
Robert W. Chambers (1865-1933), conosciuto dagli amanti del genere per essere stato punto di riferimento di tutto il lavoro di H. P. Lovecraft, giocando con il soprannaturale, con il gusto per il mistico ed il macabro, con questa unica opera ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura horror del Novecento. La Parigi dei primi del secolo incontra l’America in costruzione regalandoci atmosfere struggenti, ricche di personaggi memorabili e ombre dietro ogni angolo, mescolando arte e guerra e, ovviamente, morte.
Una scoperta entusiasmante, capace di trascinarci in un mondo terrificante, un regalo che solo la lettura è capace di fare.
“Camilla: Signore, dovreste togliervi la maschera.
Straniero: Davvero?
Cassilda: Davvero, è il momento. Tutti abbiamo deposto i travestimenti, tranne voi.
Straniero: Non indosso una maschera.
Camilla (terrorizzata, a parte a Cassilda): Non ha una maschera? Non ha una maschera!”
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Robert W. Chambers è lo scrittore che ha fatto da spartiacque nella letteratura gotica tra fine Ottocento e prima metà del Novecento: la pubblicazione di questa serie di racconti, non solo ha influenzato H.P. Lovecraft per il suo Necronomicon, ma è stata anche di ispirazione come filo guida dello splendido, a mio parere, tv-movie True Detective.
Se ne deduce pertanto, la totale versatilità, nonché capacità di adattarsi agli scenari moderni, di questi racconti che alternano atmosfere da film horror, e che risvegliano le paure più ataviche, a paesaggi fiabeschi e fuori dal mondo, che riescono a incatenare il lettore sino all’epilogo.
Se nei primi racconti, ricorre il richiamo a questo fantomatico “Re Giallo” del titolo, libro maledetto, la cui lettura del secondo atto, rende pazzo chiunque lo legga e capace di violenze inaudite, nella seconda parte si avvicendano narrazioni, che di solito hanno per protagonisti, i “Nouveaux” dell’Accademia di Belle Arti, gli artisti Boemién che si muovono nel Quartiere Latino a Parigi, luogo in cui visse e studiò pittura l’autore stesso, rimandando evidentemente ad ambienti “familiari”.
Ma il mio brano preferito rimane “La demoiselle d’YS”, in cui l’aria rarefatta in cui i protagonisti si muovono, la poesia che sottende al rapporto tra i due, lascia sbalorditi, in quanto esula un po’dal cupo “spirito”, che si respira, e ove i confini tra realtà e follia, reale e immaginifico, possibile e ineluttabile sono fili quasi invisibili.
“Sta allegro, il tetro Mese morrà
Poi una Luna giovane ci ricompenserà.
Quella Vecchia, vedi, curva e smunta
Per l’età e la fame svanisce dal cielo”
Omar Khayyam