Il Tredicesimo Apostolo
- Autore: Michel Benoit
- Casa editrice: Piemme
“Il Tredicesimo Apostolo” di Michel Benoit è un mistery di classica impronta storica sui dubbi che circondano da sempre i dogmi e le verità rivelate della Chiesa.
Senza che si confonda con la fiction televisiva omonima, "Il tredicesimo apostolo" racconta la ricerca compiuta da Padre Andrei, il quale, avvicinatosi troppo a nuove verità non condivisibili secondo i dogmi della Chiesa, viene ucciso sul treno che lo sta riportando a Parigi dal Vaticano.
L’unico a non credere a un suicidio è Padre Nil, che cerca di raccogliere il testimone dell’amico, proseguendo nella ricerca storica di un documento probante l’esistenza di un tredicesimo apostolo, il prediletto, se non il prescelto successore di Gesù.
Personalmente, a parte qualche legame storico verificato, pur in teorie totalmente ipotetiche, ho trovato questo romanzo di Michel Benoit con uno stile pesante, faticoso, alla lunga noioso, troppo vicino a una lezione didattica, così lontano da un intermezzo rilassante di piacevole lettura.
Poco mordente, in compenso molta noia.
Il tredicesimo apostolo
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Pubblicato nel 2006, con un’appendice storica (35 pagine) del 2007. L’autore è stato monaco benedettino per 20 anni, si può supporre che ne sappia qualcosa in materia. Molti l’hanno paragonato al Codice da Vinci di Dan Brown, che lo precede (2003) e dove pure c’è un monaco albino che massacra la gente. Per la sua struttura, lo paragono piuttosto al Maestro e Margherita di Bulgakov, dove il racconto si svolge su due piani temporali: nella Mosca staliniana del 1930-1940, colonizzata da Satana e dal suo entourage, che mettono a soqquadro la città. In parallelo, il racconto si sposta a Gerusalemme con l’incontro/scontro tra Jehoshua (Gesù) e Ponzio Pilato. Qui il racconto è al presente (epoca terminale di Dom Wojtyla, ca. 2004) in Vaticano, che è descritto come un covo di serpi e cardinali senza scrupoli che non esitano ad ordinare assassinii. In parallelo, pure qui il racconto si sposta di duemila anni all’epoca della cattura e crocefissione di Cristo. Ecco alcuni aspetti fondamentali di questo thriller storico e religioso.
(1) Il tredicesimo apostolo non è Maria Maddalena, è una leggenda che trae origine dai vangeli apocrifi, frutto di una sfrenata immaginazione orientale;
(2) Gli apostoli non erano 12 ma 15, tre spariti per ragioni non note;
(3) Gesù era Nazoreno (ossia della tribù degli Esseni o battisti) e non Nazareno, cioè nato a Nazareth. All’epoca di Cristo questo villaggio non esisteva;
(4) Gesù non era risorto. Il suo sepolcro era stato violato dal tredicesimo apostolo, che ne aveva asportato il cadavere e lo aveva seppellito in una tomba mai identificata nel deserto di Idumea. Era questo il terribile segreto custodito in un cartiglio nelle grotte di Qumran che, se rivelato, avrebbe fatto crollare l’intera struttura della Chiesa;
(5) Pietro era in realtà un assassino: avrebbe ucciso lui Giuda sbudellandolo e prima di questo aveva ucciso altre due persone.
Tutto ciò e molto altro si trova in questo racconto che all’inizio arranca a fatica ma poi trova il ritmo giusto e diventa avvincente. Da leggere? Certamente sì, vuoi dai cristiani-cattolici, vuoi da agnostici e atei.