Il ballo del pavone
- Autore: Martina Vecchi
Il ballo del pavone è il romanzo d’esordio di Martina Vecchi, pubblicato nel 2011 da ilmiolibro (www.ilmiolibro.it). L’autrice ce ne parla.
- Descrivici brevemente il tuo romanzo.
Il ballo del pavone racconta la storia di una famiglia, delle protagoniste femminili in particolar modo, dalla Seconda guerra Mondiale fino agli anni Sessanta. È un romanzo che cerca di leggere la Storia attraverso le singole storie dei personaggi, in un girotondo di esperienze e rapporti umani, coinvolgendo il lettore nell’evolversi dei vissuti personali, parallelamente all’evolversi della Storia. Ho voluto ricreare e animare un microcosmo di vita, tra realtà e invenzione, ambientando il romanzo in due immaginari paesini nella campagna emiliana, tra Bologna e Ferrara. È un romanzo in cui, tra le figure femminili, spiccano alcuni personaggi maschili, determinanti nelle varie vicende.
- Qual è il significato del titolo? Da cosa o da chi hai tratto ispirazione?
Il ballo del pavone è un curioso e strano ballo frutto della fantasia della mia prozia Lola, che mi faceva divertire e ridere fino alle lacrime quando ero bambina. Ho voluto inserire questo ricordo, ricordo che è poi la chiave di lettura e il fulcro dell’intero romanzo: mi interessava e mi piaceva l’idea di ricostruire epoche che non ho vissuto direttamente attraverso i ricordi e le testimonianze di nonni e parenti, cercando di conferire alle storie che si intrecciano nel libro quel sapore domestico, casalingo, campagnolo, familiare soprattutto, di vissuto, attraverso storie normali di persone normali. Mi premeva restituire al lettore un’atmosfera genuina di spontaneità, semplicità e, perché no, anche di ingenuità, ripercorrendo un periodo storico fatto di poche cose materiali e molti sentimenti. Ho mescolato esperienze autentiche a suggestioni personali.
- Come mai ti sei affidata a un servizio di stampa online?
All’inizio volevo dare ai file del romanzo una veste materiale tangibile, realizzare un libro vero da poter inviare alle case editrici, rilegato e non su fogli volanti, e da poter regalare. La scelta di affidarmi a un servizio di stampa on demand è stata quindi inizialmente strumentale, più che altro. Questo genere di servizio è una soluzione scelta da molti, soprattutto chi preferisce affidarsi alla promozione autogestita anziché alle case editrici a pagamento. Mi piaceva anche l’idea di poter diffondere in rete e condividere all’interno di una comunità i miei lavori (non ho scritto solo questo romanzo) per scambiare idee, consigli, opinioni. Il mio desiderio sarebbe ovviamente quello di essere pubblicata da una vera casa editrice, anche piccola e giovane, ma non a pagamento. Amo l’idea che i contenuti di ciò che scrivo siano scelti perché viene loro attribuito un valore intrinseco, sincero, e non per un discorso di vendite. Per ora continuo a farmi conoscere così, è comunque gratificante e coinvolgente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il ballo del pavone
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