Il bufalo della notte
- Autore: Guillermo Arriaga
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2018
Un romanzo di forte impatto emotivo, quello che lo scrittore messicano Guillermo Arriaga pubblica con il titolo italiano di Il bufalo della notte. È la metafora di un incubo notturno che tortura la vita infelice ed incongrua dei tre amici protagonisti della storia: Gregorio, Manuel, Tania.
Siamo nella caotica Città del Messico, i tre vengono da buone famiglie borghesi, studiano all’Università, sono ricchi e viziati. Si sono conosciuti a scuola, amano ambedue Tania, ma Gregorio soffre di gravissimi disturbi della personalità di cui ha dato segni ripetuti, tanto che ha dovuto essere ricoverato in una clinica psichiatrica dove è stato sottoposto a terapie invasive. Il suo psichiatra, il dottor Macias, ha detto ai genitori che il ragazzo può migliorare, forse guarire.
Appena dimesso dal ricovero però, fingendo di star bene, Gregorio si è chiuso in bagno e si è fatto saltare la testa con un colpo di pistola. È morto, ma continua a vivere nella testa di Manuel, pieno di sensi di colpa per averne tradito la fiducia facendo l’amore con Tania, la sua ragazza, ma anche con Margarita, sua sorella. In effetti il terzetto amoroso è un luogo di psicosi importante e gravissima; non solo Gregorio, ma anche gli altri due ragazzi si comportano in modo sconcertante.
Tania e Manuel fanno l’amore in un motel, di cui hanno affittato una stanza, la 803, sempre quella. Tania però sparisce, non dice dove si rifugia, i suoi genitori e Manuel la cercano invano, nessuno capisce nulla delle pulsioni, degli incubi, delle paure, della follia degli altri.
In un crescendo manicomiale Manuel finisce per armarsi di un antiquato revolver, e minacciare la stessa Tania mentre nello zoo cittadino si sono fermati sotto la gabbia dei giaguari; in un crescendo di ossessione nevrotica Manuel uccide un giaguaro, e sfugge alla cattura.
Verrà arrestato, su denuncia della stessa Tania, e finirà in carcere, guardato a vista da poliziotti solo apparentemente amichevoli. La madre, che lavora per un uomo potente, riuscirà a farlo liberare da una pena detentiva che sarebbe stata lunga e molto dolorosa. Una storia di crescita segnata dalla follia, dal tentativo di costruire vite che non riescono a decollare.
Lettere misteriose e minacciose, personaggi strani che compaiono sorti dal nulla, soldi scarsi, sogni deliranti, interni squallidi, commissariati, ospedali psichiatrici, sangue, armi, bugie, tradimenti, fughe, sesso consumato senza amore, passione erotica, allucinazioni notturne, animali che entrano nel corpo consumandolo.
Il bufalo della notte ci sogna, disse. I bufali e il tono criptico erano la sua ultima ossessione…. -si chiamano bisonti, non bufali-.
La prateria della morte, il bufalo come simbolo della morte imminente, avvertimenti minacciosi, questi gli ultimi messaggi che Gregorio affida all’amico prima di spararsi nel bagno di casa sua. Elementi che contamineranno anche la mente di Manuel, destinato ad una analoga follia, un delirio che Gregorio aveva vissuto e combattuto, e che sembra essere passato anche nella testa del suo amico, come una malattia contagiosa, che gli adulti non riconoscono e non sanno contrastare.
Narrazione coinvolgente quella di Arriaga, che ci accompagna nella progressiva follia devastante dei suoi giovani protagonisti, dei quali condividiamo paure irrazionali e la consapevolezza che malgrado i progressi della psichiatria, non c’è possibilità di cura per situazioni così deteriorate. Solo la grande letteratura riesce a riannodare i fili della follia, ricavandone una narrazione tesa e piena di sfumature, ricca e densa di piccole grandi emozioni nelle quali talvolta riconoscersi.
Il bufalo della notte
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