Il cane con una casa sulla testa di Ingrid Chabbert e Barroux

Esce il 25 febbraio la favola “Il cane con una casa sulla testa” (Clichy, 2016, titolo originale Le chien avec une maison sur la tete, traduzione di Tommaso Gurrieri) di Ingrid Chabbert, tenera storia di un’amicizia illustrata da Barroux.
Un giorno come tanti, un simpatico e sveglio bambino dai rossi capelli che viveva in una grande città, aveva incontrato lungo una via un cagnetto bassotto di colore fulvo il quale, cosa alquanto strana, portava sopra la sua testa, una piccola casetta.

“Gli ho chiesto dove andava”

La risposta del cagnolino era stata un incomprensibile e sonoro bla bla.

“Io non ho capito: non parliamo la stessa lingua”

La sera il piccolo aveva fatto lo stesso incontro ma l’animale gli era apparso stanco e provato. Per questo motivo il bambino lo aveva invitato nella sua casa per offrirgli una ciotola d’acqua ma anche questa volta i due non erano riusciti a capirsi.

“Me ne sono andato. Pazienza”

Il giorno seguente il bambino aveva cercato il cane ma ogni ricerca era stata vana. “Mi mancava”. A scuola lo studente si annoiava e pensieroso guardava fuori dalla finestra dell’aula. Nella sua cameretta il bambino giocava ma sempre con la mente rivolta al buffo cane. Era passato del tempo e il bambino si era quasi dimenticato dell’animale quando una sera, inaspettatamente, aveva trovato la casetta accanto al suo lettino. Il piccolo aveva provato a chiamarlo

“ma non so nemmeno il suo nome”

immaginando il cane fosse vicino perché la sua casa era lì.

“Spero non abbia freddo alla testa”

Con parole semplici e chiare oltre l’ausilio di vivaci illustrazioni dell’abile e sensibile illustratore francese, il curioso e accattivante volume insegna ai nostri bambini l’importanza dell’amicizia e della solidarietà accettando anche chi è diverso e parla una lingua che non è la nostra. Il cagnetto appare come un senza dimora in cerca di conforto e di un tetto. Tutto questo lo troverà nel piccino instaurando con il suo inseparabile amico un rapporto speciale e profondo condividendo la stessa vita e la stessa casa.

“Ora la mia casa è anche la sua. E stiamo bene così”