Il canto di Penelope. Il mito del ritorno di Odisseo
- Autore: Margaret Atwood
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2005
Questo breve romanzo della Atwood, edito da Rizzoli nel 2005, ripesca nella classica mitologia greca personaggi e storie note.
Nello specifico, ripercorre a ritroso, la vita di Penelope, che dall’Ade può finalmente togliersi più di un sassolino dal "sandalo", probabilmente un diabragon, calzare femminile dell’epoca.
Scampata a un tentativo di annegamento alla nascita, da parte del padre, a causa di una profezia, racconta la sua giovinezza, preda di angherie prima da parte dei genitori e poi, dopo il matrimonio, da parte dei suoceri, coltivando esclusivamente la complicità e l’affetto delle ancelle, infedeli, che verranno per questo impiccate, e che la perseguiteranno poi nell’Ade.
Il libro in sè mi è sembrato piuttosto puerile, pur richiamando i miti greci e la mitologia che mi appassionava da studentessa.
Il romanzo dà una visione "femminista" di Penelope, che conquista il suo ruolo di moglie non grazie alla bellezza, come la cugina Elena, con cui si avverte un’aperta rivalità, ma grazie all’intelligenza e alla pazienza. Diviene quindi, in assenza del marito Odisseo, in realtà avventuriero libertino, una padrona capace e dalla mentalità imprenditoriale.
Questa rivisitazione moderna di una delle donne più famose della letteratura rende questo libro una scoperta e lo salva in limine.
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