Il caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager Monte dei Paschi di Siena di Davide Vecchi

Un mistero mai risolto. Un evento dai risvolti drammatici e inquietanti quello descritto e analizzato in “Il caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager Monte dei Paschi di Siena”. Non si placa la polemica nei confronti dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena, caso che fa da sfondo alla tragica morte del guru della comunicazione dell’Istituto di credito bancario.

È il 6 marzo 2013. Il capo della comunicazione della Banca, David Rossi, precipita dalla finestra della sua stanza. Il caso inizialmente viene trattato come suicidio ma i conti non tornano. A distanza di cinque anni la famiglia vuole vederci chiaro. Troppe incongruenze e troppi indizi trascurati. Troppo superficiali le indagine e troppo affrettate la distruzione di importanti reperti, come gli abiti indossati dal manager la sera dell’ omicidio e i fazzolettini insanguinati trovati nel cestino della stanza. Tante. Davide Vecchi, giornalista de Il fatto quotidiano, da sempre si occupa della vicenda.

David era preoccupato. Braccio destro per ben vent’anni del capo, Giuseppe Mussari, l’uomo d’affari aveva più volte assistito ad irruzioni delle Forze dell’Ordine nel suo ufficio e a casa. Nulla, però, faceva presagire l’insano gesto, anzi. A seguito delle perquisizioni Rossi ne era uscito pulito. Allora, perché? Perché premurarsi di comunicare l’orario di ritorno alla moglie per poi, qualche minuto dopo, gettarsi dalla finestra del suo studio? E perché le email che l’uomo aveva inviato due giorni prima all’amministratore delegato sono rimaste lettera morta?
Questo e tanto altro ha portato la magistratura a riaprire il caso e il Parlamento ad occuparsene nelle diverse interrogazioni. Questo ha condotto il caso oltreoceano, tanto da interessare anche il Global Freedom of Expression della Columbia University di Londra. Un suicidio imperfetto che, ancora oggi, non viene identificato come omicidio.