Il colore del piacere. 80 days di Vina Jackson

“Avevo bisogno del Bailly tra le mie mani per mostrarglielo, per fargli sentire tutte le cose che volevo dirgli. Senza il violino ero muta, la canzone del mio cuore era imprigionata nella morsa della mia mente.”

“Il colore del piacere. 80 days”, ultimo capitolo della trilogia di Vina Jackson, riserva innumerevoli sorprese che non lasceranno il lettore con l’amaro in bocca ma con un dolce sapore di vittoria; il sapore dell’amore che vince.
L’ultimo pezzo della saga rimette tempestivamente ogni tassello al suo posto, creando una trama che si chiude come un cerchio, in modo perfetto.

Andando indietro nel tempo, al primo romanzo, ricordiamo che Summer e Dominik si erano conosciuti quando lei aveva perso il suo violino e il loro legame era iniziato quando lui si era offerto di regalargliene uno, in cambio di qualcosa. Il violino che la donna ricevette in dono era un Bailly ed è proprio su questo misterioso strumento che il terzo romanzo è incentrato.

Ritornando al presente, Dominik e Summer non stanno più insieme, hanno nuove vite e nuove storie ma nessuno riesce a dimenticare l’altro. Sono però entrambi fin troppo orgogliosi per avvicinarsi ma come per magia, sarà proprio il violino a farli nuovamente incontrare. Una benedizione o una maledizione? Difficile dirlo perché quando Dominik viene a sapere che la sua amata ha perso il violino in circostanze misteriose, immediatamente si mette alla ricerca dei vecchi proprietari per scoprire se può essere stato rubato a causa del suo valore. Così scoprirà una storia dannata e oscura che per tanti secoli ha visto come eccellente protagonista il Bailly, il cui vero nome è L’Angelique, violino maledetto che ha la fama di essere sempre perduto dai suoi possessori.

La vicenda non è solo incentrata sul rapporto tanto amoroso quanto tempestoso dei protagonisti, ma si sposta in giro per il mondo alternando tra passato e presente attraverso il violino che diventa un silenzioso e attraente co-protagonista. La lontananza fisica permette a Summer di comprendere che con altri partner si sente normale mentre con Dominik si sente catturata, legata in un gioco fatto di nuove scoperte ed emozioni che non avrebbe mai pensato di provare, così come i desideri e le ossessioni. Anche Dominik è ossessionato dal fantasma di lei ed è il primo a confessare a se stesso di amarla e di ammettere che farà qualsiasi cosa per averla di nuovo. Oltre all’amore e al forte richiamo erotico che permea ogni pagina, c’è la volontà dei protagonisti di non abbandonarsi completamente ai sentimenti ma di salvare la loro libertà usando continuamente quel modo di fare giocoso che rende la loro storia sempre sul filo del rasoio e sul punto di spezzarsi. Ma è il rischio ad attrarli l’uno verso l’altra, il senso di pericolo che entrambi percepiscono e la consapevolezza di spingersi sempre più in là, sempre ad un millimetro dal vuoto per poi tirarsi indietro e salvarsi l’uno nelle braccia dell’altra. Questo sono Dominik e Summer, questo è l’ultimo capitolo della saga che non deluderà gli amanti del genere, perché c’è romanticismo, passione, rischio e piacere. Quello stesso piacere che diventa irrinunciabile quando si fonde con il dolore, quel senso perpetuo di rischio inatteso che ti lega per sempre a qualcuno in un connubio dolce e terribile di amore e odio.
Ed è proprio come dice Summer…

Trovami. Vieni da me.