Il colore del desiderio. 80 days di Vina Jackson

Vina Jackson torna in libreria con "Il colore del desiderio" (Mondadori, 2013), secondo episodio della trilogia 80 days e seguito de "Il colore della passione. 80 days", già recensito su SoloLibri.net.

La storia tra Summer e Dominik continua il suo inesorabile percorso verso un’impensabile conclusione felice o triste che sia non ci è dato ancora sapere, perché nel secondo capitolo della trilogia di Vina Jackson assistiamo alla maturazione di un rapporto d’amore che continua a procedere a stento, tra tradimenti, notti infuocate e conoscenze fin troppo pericolose.

Summer si è trasferita stabilmente a New York dove suona in un’orchestra il cui direttore è un simpatico ragazzo sudamericano dai folti capelli neri e ricci e le movenze eleganti e raffinate. Divide l’appartamento in cui vive con una coppia croata fino a quando Dominik non decide di trasferirsi da lei con la scusa di aver vinto una borsa di studio in America. Entrambi pensano alla possibilità di vivere insieme come ad una prova fondamentale per la loro relazione, soprattutto per capire quanto di reale e fondato ci sia nel loro legame. Mentre l’uomo è più propenso a riconoscere di provare un sentimento molto simile all’amore, Summer invece si sente ancora impreparata ad ammettere il suo innamoramento e l’inevitabile ammissione della fine di quella vita così libertina capace di spaventarla e di eccitarla nello stesso tempo e di cui, proprio in quel momento, non è disposta a fare a meno per nessuna ragione al mondo.

Così i due amanti iniziano un’improbabile convivenza ma diversi avvenimenti, alcuni causali, altri cercati e voluti fino in fondo, li porteranno ad allontanarsi nuovamente, mettendo in gioco fattori come la gelosia, la rabbia e la frustrazione che mineranno ancora di più l’equilibrio già precario della loro pseudo relazione.

Entrerà in scena un uomo di nome Victor, già apparso nel primo romanzo, con il quale Summer continuerà un perverso rapporto di scambio, che la spingerà a piegarsi di fronte alle ossessive richieste di lui, sottomettendo la propria dignità al ricatto. Sarà proprio questo evento che porterà la pazienza di Dominik al limite della sopportazione verso le scelte fin troppo avventate e provocatorie della sua amante e, tra scene di sesso e vergogna, la loro storia toccherà un punto di non ritorno.

Sullo sfondo, un’intensa rappresentazione di New York, dei suoi quartieri, animati dai locali più conosciuti e soprattutto da quelli nascosti agli occhi indiscreti di chi non si abbandona a certi piaceri. Il sesso, il superamento dei limiti, le pratiche BDSM continuano a padroneggiare la storia intrecciandosi a relazioni di ogni genere, tra uomini e donne dalle più disparate nature ed età.

Il linguaggio è chiaro e semplice, la storia si snoda facilmente e lentamente il lettore, attraverso una lettura scorrevole senza intoppi, si trova immerso in un ambiente a lui nuovo, ma che conserva quel fascino tipico di tutto ciò che è sconosciuto e come tale misterioso.

Nonostante Il colore della passione e Il colore del desiderio siano ormai famosi per non brillare di romanticismo, il secondo romanzo si conclude con una frase che, a dispetto del clima chiaramente erotico e scarno di convenevoli amorosi, lascia ben sperare che nell’ultimo capitolo della saga ci sia un risvolto inaspettato che dia a questa coppia, composta da un uomo e una donna come tanti altri, la dignità che solo il vero amore sa donare.

"A S.

Per sempre tuo"