Il crimine del buon nazista
- Autore: Samir Machado de Machado
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2024
Già dal titolo di questo breve delizioso romanzo dello scrittore brasiliano Samir Machado de Machado, Il crimine del buon nazista (Sellerio, 2024, trad. Vincenzo Barca), capiamo di essere di fronte a un paradosso; l’ossimoro, il “buon nazista” appunto, ci dice che la storia si presenta misteriosa e inquietante, come nella tradizione cara alle detective story stile Agatha Christie; anche qui ci troviamo in un luogo chiuso quasi claustrofobico, il Graf Zeppelin in volo sull’oceano Atlantico alla volta di Rio de Janeiro.
Siamo nell’ottobre del 1933, da poco Hitler si è affermato come Fuhrer in Germania e sul dirigibile, una sorta di aereo di lusso, viaggiano personaggi ricchi e rappresentativi della società degli anni Trenta, protagonisti, alcuni, di quel periodo eccezionale, la Repubblica di Weimar, quando soldi, balli, cabaret, spettacoli, divertimenti, omosessualità, trasgressioni erano permessi e approvati.
Ora il clima è mutato e sull’enorme velivolo leggero, sospinto in aria da gas molto infiammabili, si mangia e si beve in piccoli gruppi, sotto l’ala complice del maitre, il signor Kubis, che conosce tutti e tutti serve con deferenza. A Recife, l’ultimo scalo prima dell’arrivo, sale un passeggero misterioso, Otto Klein, vestito di scuro, poco incline alla conversazione con gli altri passeggeri al cui tavolo è stato aggregato.
Un inglese, Mr Hay, un poliziotto di Berlino, Bruno Bruckner, nazista come la svastica sul bavero testimonia, la baronessa Van Hattem, ricca e arrogante, il dottor Voegler, un medico che odia gli omosessuali che vorrebbe guarire. Insomma, un gruppo di personaggi ben descritti che si stanno godendo la traversata mangiano e bevendo, quando la mattina dopo la porta chiusa del bagno degli uomini svela che al suo interno Klein è morto, forse avvelenato dal cianuro. Nel panico generale il comandante dello Zeppelin chiede a Bruckner di indagare sul delitto, prima che si sparga la paura fra i passeggeri. Il poliziotto accetta di cominciare un’accurata indagine, e lo farà con molto zelo, arrivando alla conclusione che l’uomo si sia suicidato.
Ma, colpo di scena, veramente divertente e intrigante, nulla si rivela come sembrava.
Il crimine del buon nazista è un libro colto, pieno di titoli di libri che erano finiti in un falò a opera dei fanatici nazisti, in cui si dibatte sull’arte degenerata, sulla “piaga dell’omosessualità”, sul bisogno di riportare la nazione germanica ai suoi valori primigeni.
Un libro di grande attualità, che ci fa riflettere sulla necessità di non dare mai nulla per scontato, le sorprese ci possono far girare la testa e indurci a ripensare il nostro modo di stare insieme, allora e ora. Scrittura leggera, piacevole, ironica, intelligente di un piccolo libro tutto da leggere.
Il crimine del buon nazista
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