Il danno
- Autore: Josephine Hart
- Casa editrice: Feltrinelli
Un importante uomo politico cinquantenne, mr Fleming, conosce la fidanzata e futura moglie di suo figlio e rimane totalmente colpito al punto che tra i due nascerà un rapporto morboso e di dipendenza uno dall’altra.
Nel libro si percepisce sin da subito il contrasto tra l’ambiente e la vita in cui vive lui e il mondo che inizia a scoprire grazie a lei: un mondo interiore vissuto di passioni sentite in modo più intenso. Il protagonista, che nel libro è voce narrante, molte volte sottolinea la piattezza delle sue abitudini e della vita familiare condotta sino al momento dell’incontro con Anna.
Anche la scrittura non è lasciata al caso e l’autrice è stata molto brava a rendere il contrasto tra la piattezza e lo sconvolgimento che il protagonista vivrà. Il romanzo descrive un rapporto morboso, asfissiante da togliere il fiato, reso magistralmente dall’uso di frasi minime da parte dell’autrice o frasi che non sono lunghe più di una riga, quasi a voler trasmettere il “rantolo” interiore che inizia a coinvolgere Fleming in un climax ascendente continuo. Ogni evento che ha caratterizzato la vita di Fleming sembra quasi privo di importanza, come se nella sua vita lui fosse stato solo uno spettatore di ciò che gli capitava e anche nell’excursus della propria vita fino agli anni in cui prende corpo la narrazione egli sembra totalmente privo di coinvolgimento emozionale verso quella che era la sua vita prima dell’incontro con Anna. Anna è lo sconvolgimento totale, la pazzia, l’errore di uno sguardo e di un pensiero peccaminoso che lo condurrà alla dipendenza, al cambiamento. Tra i due nasce questo rapporto, di nascosto dalla famiglia di lui e di lei, ma si scorge sempre in esso qualcosa di sbagliato, esagerato, corrosivo per entrambi. Anna infatti porta con sé un segreto, una questione irrisolta, un enorme dramma che l’ha segnata e l’ha resa quello che è: una sopravvissuta. La consapevolezza in lei di essere una sopravvissuta la rende crudele e letale per gli altri, al punto di contaminarli con il suo stesso male interiore. Esistono mali ai quali non riusciamo a porre rimedio e ci rendono dannosi anche per gli altri? E’ un danno stravolgere l’ordinario e lasciarsi andare allo straordinario o esistono dei limiti? Il limite certamente, se oltrepassato, comprende un prezzo da pagare.
Ottima lettura, ottima riflessione su quanto le ferite possano non cicatrizzarsi mai, arrivando a espandersi a macchia d’olio e creando un danno nelle vite degli altri. E’ un lavoro introspettivo che muove dalle origini e aiuta a far capire che le questioni irrisolte possono portare a estreme conseguenze. Dal libro è stato tratto il film "Il danno" del 1992 diretto da Louis Malle.
Il danno
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