Il delitto della Madonna di Fossalto
- Autore: Alvise Trisciuzzi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2024
Comincia il 18 aprile 1945, a pochi giorni dalla Liberazione dai Nazifascisti, questa storia che lo scrittore Alvise Trisciuzzi racconta in un romanzo ricco di implicazioni storiche, sociologiche e umane, Il delitto della Madonna di Fossalto. Un’indagine del maresciallo Arturo Bonomi, da poco pubblicato da Newton Compton.
Un gruppo di giovani partigiani, collaboratori della 122° Brigata Garibaldi Po con a capo Gramigna, insieme ai compagni Boris, Bellei detto Lambrusco, Tupé e Russo, si accorgono che i tedeschi stanno improvvisamente lasciando la Ca’ Bianca, una casa padronale piena d’ogni ben di Dio, e stanno fuggendo: come mai? Cosa si sono lasciati alle spalle? Hanno preparato una trappola?
Da queste prime pagine, scritte in corsivo, possiamo al 1967, quando arriva in paese un forestiero, il trentunenne Luca Varisco che “non era una brava persona, ma era un ottimo truffatore”: infatti l’uomo, spacciandosi per un rappresentante di commercio, girava i paesi, cercava informazioni, raggirava gli anziani che poi venivano da lui derubati con destrezza; infine spariva rapidamente e per molto tempo l’aveva fatta franca.
Ora, fermo all’osteria di Boris, servito al tavolo dalla procace moglie Carlotta, Varisco accetta di conversare con un tipo strano, il Lambrusco appunto, ubriacone, claudicante e coltissimo, che ha già capito di aver a che fare con un ladro. I due parlano a lungo, anzi, inspiegabilmente, l’oste Boris si accorge che dopo numerose caraffe di vino bevute il forestiero ha passato dei soldi al Lambrusco. Il giorno dopo, sparito Varisco, il paese si sveglia con una notizia tragica: il corpo del Lambrusco è stato ritrovato con la testa fracassata.
Le indagini vengono affidate al maresciallo Arturo Bonomi, da sempre miglior amico del Lambrusco, compagni di scuola al liceo e poi partigiani nella lotta feroce contro i nazisti. Aveva una strana storia alle spalle, aveva studiato e frequentato l’università ma non aveva mai consegnato la tesi di laurea. Un amore impossibile per una ragazza, Beatrice, aveva cambiato la sua vita rendendolo un alcolista zoppo che girava nottetempo per il paese, intonando malamente arie di Giuseppe Verdi, Aida o Rigoletto che fosse.
Arturo Bonomi, distrutto dalla morte drammatica dell’amico, si rivolge al dottor Alessandro Peruzzi, una sorta di scienziato solitario e stravagante ma bravissimo: lui dovrà eseguire nella cantina di casa sua l’autopsia del morto, per avere indizi sulle cause di quella morte assurda. Le indagini proseguono, Bonomi sa che presto interverrà il pubblico ministero a sottrargli il caso che lui invece testardamente vuole risolvere con le sue intuizioni e i suoi scarsi mezzi; ma sente di doverlo allo Zoppo, come tutti chiamavano il Lambrusco.
Fra le pagine di Il delitto della Madonna di Fossalto si snoda una storia cupa e affascinante, piena di misteri che vengono da lontano, mentre gli anni Sessanta nei paesi della bassa, di cui una brutta statua della Madonna è l’unico monumento significativo, scorrono al di fuori della storia. Tutti i protagonisti sembrano vivere ancora nel ricordo del passato, di quando un tesoro mai trovato nella Ca’ Bianca aveva segnato la loro vita e la loro amicizia. Una storia piena di sorprese, quella raccontata da Alvise Trisciuzzi, piena di pathos e di vicende forse davvero vissute, di nomignoli e di episodi degni di una piccola epopea paesana.
Il delitto della Madonna di Fossalto
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