
Il dio dei topi
- Autore: Barbara Codogno
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Il topo è un animale del sottosuolo, come lo è questo romanzo. Si resta inchiodati alla trama dalla prima all’ultima pagina. Un viaggio senza ritorno e senza speranza. Feroce e spietato. Barbara Codogno, in “Il dio dei topi”, si contraddistingue per illuminare il volto nero e oscuro dell’animo umano. Un volto che lo specchio ci restituisce nonostante il belletto dell’ipocrisia.
La trama si sviluppa in due momenti secchi, tra loro distanti ma uno metafora dell’altro. La prima parte si svolge nei sotterranei di un laboratorio dove si testa un antidepressivo sui topi, costretti in una sorta di condominio infernale. Qui la scienziata Pavan combatte una dura lotta con se stessa: ama il suo lavoro ma odia il clima violento della ricerca scientifica. Decide di abbandonare tutto e tutti e si allontana in cerca di un riscatto che non troverà. Perché il mondo fuori dai laboratori è identico. Uomini che vivono come topi intrappolati, sedati dalle stesse pillole, dalla tecnologia. Violenti e violentati. Sempre cattivi, mai generosi, solo egoisti, pronti a tutto, capaci di tutto. Uomini e donne che vengono addestrati come si addestrano i topi. Tra tutto questo nero spicca però il bianco. Si chiama Bianca la scienziata ribelle ed è bianca la topolina responsabile della crisi della scienziata.
Il messaggio che arriva al lettore è molto forte e provocatorio. Leggendo “Il dio dei topi” ci si arrabbia. La rabbia ci fa capire che patiamo soprusi e che noi stessi agiamo copiando chi ci fa del male. Si può uscire da questo circolo vizioso? Dobbiamo farlo, altrimenti come suggerisce l’autrice, finiremo come i topi in trappoli, destinati alla morte. Finiremo per mangiarci l’un l’altro.
Un modo molto sottile questo per imporre al lettore una grande riflessione su temi scomodi: stiamo spesso dalla parte di chi ha il potere, pronti a sposare le sue teorie. Condannando a priori. Questo ci porta solo sventura. Il gioco del potere non risparmia nessuno e tutti siamo possibili vittime, sempre. Ecco allora l’invito a una ribellione endemica, invito ad uscire dal nero attraverso scelte generose e umane. Un libro che sta dalla parte dei sopraffatti e anche dalla parte degli animali, in generale di tutti quelli che, non avendo voce in capitolo, devono sottostare al più forte. Un libro che ci fa capire che il più forte non esiste. E che dipende da noi, scegliere.

Il dio dei topi
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