Il dizionario delle cose impossibili
- Autore: Didier van Cauwelaert
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
Appartengo alla categoria degli scettici. Sono irrimediabilmente “segnato” dallo scetticismo, al punto che se un giorno dovesse succedermi qualcosa di davvero “inspiegabile”, penserei subito di stare ammattendo. E’ più forte di me: non sono mai riuscito a credere in nulla che esuli dal puro e solo fatto di ragione. Ritengo che la partita della così detta anima si giochi all’interno del nostro cervello e che tutti i tentativi escatologici di spiegare il trascendente siano invenzioni inconsce (o strumentali) per auto-rassicurarci sul tema del Nulla. La premessa è dovuta perché inquadra la prospettiva agnostica con cui ho approcciato “Il dizionario delle cose impossibili” di Didier van Cauwelaert (Edizioni Clichy, 2015). Didier van Cauwelaert è un romanziere (Prix Goncourt nel 1994) votato al “nero” e al fantasioso. E’ giusto sappiate che ho assunto come potenziale materia da romanzo i temi di questo nuovo tomo (quasi 400 pagine). I topoi dell’Inspiegabile - come da inconscio collettivo - si susseguono tra le pagine, uno a uno: dalla miracolistica religiosa alle particole grondanti sangue; dalle immancabili visioni ultraterrene dei casi di pre-morte (NDE) alle bilocazioni di Natuzza Evolo e Padre Pio, passando per l’alto e basso di trasmissione del pensiero (ESP), ipnosi, preveggenza, spiritismo, ma anche da pappagalli parlanti che sanno ciò che dicono e persino da un’agenzia immobiliare scombussolata dall’invasione di biglie e monete ultraterrene. Sul finire di pagina 41 van Cauwelaert lascia intuire la sua apertura verso il prodigioso:
“(…) quando riceviamo la prova di un prodigio che supera la nostra comprensione, tale prova ha qualcosa di umiliante. Come se ci venisse amputato quel dubbio metodico che, a partire da Cartesio, assicura la supremazia dell’intelligenza umana sui problemi irrazionali che gli vengono posti”.
C’è anche da dire che i numerosi fenomeni “impossibili” annoverati da “Il dizionario delle cose impossibili” rientrano tutti nella categoria dei misteri acclarati, passati cioè al vaglio della lettura scientifica (o, insomma, giù di lì), per non dire che in alcuni di questi “casi” è inciampato in prima persona lo stesso autore. Anche per ciò “Il dizionario delle cose impossibili” è un libro appetibile in senso lato. Può interessare i miscredenti - che potrebbero avvicinarlo con la curiosità con cui si assiste ad alcune puntate sugli UFO di Focus tv -, quanto coloro che credono che il mistero ci circondi come l’aria che respiriamo. Piuttosto che il “non è vero ma ci credo”, per gli uni come per gli altri vale, in fondo, l’aforisma pirandelliano del così è se vi pare.
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