Il farmacista di Auschwitz di Dieter Schlesak

Lo scrittore Dieter Schlesak è uno scrittore rumeno di madrelingua tedesca, poeta oltre che saggista e romanziere. "Il farmacista di Auschwitz" è un libro forte che cattura l’attenzione del lettore dalle prime pagine, trascinandolo inevitabilmente nella spirale dell’orrore dei campi di concentramento.

Il protagonista del romanzo è Adam, personaggio unico e inventato, che narra con estrema lucidità gli eventi realmente accaduti, trascrivendone parole e fatti che segnano per sempre il lettore. Cito per esempio:

"in coda a questa colonna veniva l’ambulanza della Croce Rossa, ma non aveva malati a bordo, trasportava il gas letale e quello, vorrei dire, fu l’abuso più orrendo di questa insegna internazionale di umanità".

e non si può che concordare con la precedente affermazione.

Ogni singolo personaggio scorre sulla scena sotto forma di deposizioni e dichiarazioni rilasciate nell’ambito dei vari processi, lasciando un solco nella memoria del lettore, che rivive lo scenario terrificante di vite spezzate per sempre lungo freddi binari, tra effetti personali a cui aggrapparsi come estremo tentativo di sopravvivenza.
Il farmacista, Victor Capesius, è il personaggio centrale del romanzo, con la sua figura altamente ambivalente: è lui che con notevole sadismo lascia il ruolo di "placido" farmacista di paese per trasformarsi nello spietato selezionatore di morte, distribuendo dalla farmacia del lager le dosi dello Zyklon B.
Ironia della sorte, condannato a nove anni di carcere, ha terminato i suoi giorni serenamente, nonostante il suo pesante fardello di morte e orrore.

Un libro da consigliare per approfondire uno degli argomenti più spinosi e drammatici del novecento.