Il giardino irraggiungibile di Caterina Saracino

Una giovanissima autrice, uno stile ben definito, una storia che ti prende. "Il Giardino irraggiungibile" di Caterina Saracino, edito da Enrico Folci Editore, è un romanzo caratterizzato da una sapiente rete di rimandi, in cui le storie, all’apparenza isolate, si intrecciano e contribuiscono a delineare un quadro narrativo coinvolgente e ottimamente congegnato, anche grazie alle diverse soluzioni stilistiche adottate dall’autrice.

Protagonista della vicenda è Elia Dori, giovane scapolo che non conosce l’amore nella sua più pura accezione, abituato alla conquista e al disimpegno. Poi c’è Sharbat, una diciottenne a confronto con la propria sessualità, che si impone subito, paradossalmente, proprio per la sua delicatezza e fragilità, e di cui il lettore potrà seguire l’evoluzione e la maturazione, pagina dopo pagina. E pagina dopo pagina l’autrice svela ruolo e identità dei vari personaggi che animano come satelliti l’universo vitale dei due protagonisti, dalla professoressa Janira, amante di Elia, al padre di lui, fino a Vincenza Stellacci, proprietaria del Black Tea, il bar dove inizia a lavorare la giovane Sharbat. Al centro della vicenda c’è un non-luogo, quel "giardino irraggiungibile" che dà il titolo al romanzo, teatro del conflitto di Elia tra l’amore platonico per Sharbat e la passione travolgente per i piaceri della carne.

Un tema trattato con tatto e convinzione dall’autrice e che allarga l’orizzonte verso quell’amore omosessuale che arriverà a coinvolgere più o meno direttamente anche i due protagonisti. Un romanzo che va scoperto, lasciandosi guidare dall’autrice verso i sentieri di un giardino da lei abilmente raggiunto, quello di una storia appassionante e impreziosita da metafore e immagini poetiche degne di nota.

L’autrice di questa recensione è una scrittrice: clicca sul suo nome per conoscerla meglio o contattarla.