Il giovane incontra la storia di Antonio Chiarella

Antonio Chiarella è un ragazzo appena diciassettenne, amante della Storia, che si è lanciato in un singolare progetto, interessante quanto insolito per un ragazzo della sua età: cercare documenti presso l’Archivio di Stato che hanno per oggetto la ricerca di piccoli episodi, legati al proprio contesto territoriale. Il giovane Antonio Chiarella scardina così ogni convinzione preconcetta e cioè che i giovani, “globalizzati” non abbiano interesse per la storia, la microstoria, che riguarda il loro paese, il proprio contesto, il proprio ambiente di vita.
Il suo interesse per il passato è nato dalla volontà di sfatare un luogo comune secondo il quale “si stava meglio quando si stava peggio”.

«Dalla scuola alla sanità sino alle relazioni interpersonali, sembra che non ci sia nulla che funzioni e, giustamente non facciamo altro che lamentarci; non voglio dire che dovremmo stare zitti e accontentarci di ciò che abbiamo ma è sotto gli occhi di tutti come col “benessere collettivo” sono cresciute le disuguaglianze, per cui chi ha poco ha sempre meno e chi ha troppo ha sempre più».

Il giovane Chiarella allora si pone un interrogativo:

«perché non verificare, attraverso documenti del tempo, la veridicità di tale affermazione, nella piccola realtà dove io vivo, Tiriolo?»

E, in effetti, tutto ruota intorno al suo paese, Tiriolo, e alla gestione politico-amministrativa dello stesso. Tuttavia non si esaurisce nel microcosmo del proprio paese l’interesse di Antonio Chiarella: nel breve libro sono riportate rapide inquadrature storiche e considerazioni su fatti e documenti.

Alla giovane età va il plauso per la meritoria operazione condotta, considerando che per intero i documenti esaminati sono riprodotti nel testo. Si apprezza l’impegno e l’interesse per argomenti che, se pur apparentemente marginali, nel tempo, ricostruiti e legati da ulteriori ricerche, possono contribuire a comprendere le modalità di sviluppo di un paese e le dinamiche e i rapporti di forza tra chi detiene il potere e chi invece è destinato a subirlo. I documenti rappresentano singoli episodi, quelli reperiti presso l’archivio di stato e dimostrano come dietro “battibecchi istituzionali” si nascondono vissuti personali, rancori, invidie, gelosie, ma anche soprusi, abbandoni, viltà. Il giovane Antonio Chiarella ha ricevuto importanti riconoscimenti: nel 2013 gli è stata assegnata una borsa di studio dalla Fondazione Ambrosini e nel 2015 ha ricevuto una menzione speciale nel concorso letterario “Pisani” del comune di Montauro.