Il libro dei misteri di Robert K. Blacksmith

Non si può adorare che il mistero.

È con questa frase che Robert K. Blacksmith, antropologo e appassionato di enigmi, ci presenta una raccolta antologica dal titolo Il libro dei misteri. 100 enigmi della natura e arcani della storia (Diarkos, 2024), frutto di studi e ricerche decennali, discussa e analizzata secondo le maggiori teorie del tempo.

Nella raccolta, i misteri vengono classificati e divisi tra enigmi storici, miti, cronaca nera e scienza. Con uno sguardo sapiente, razionale ma fiducioso nell’ignoto, Blacksmith ha svolto un minuzioso lavoro di recupero e riesamina di tutti quegli eventi che hanno colpito e interessato l’immaginario collettivo.
Fatti e personaggi che, per svariati motivi, hanno avuto un’esistenza nebbiosa e, al contempo, intrigante. Tra le sue pagine, ad esempio, si può ripensare alla figura mistica del Conte di Cagliostro, condannato in prigione per eresia, esperto di alchimia ed esoterismo, coinvolto nel famoso scandalo della collana ai tempi della regina Maria Antonietta. O ancora, la storia dei tre guardiani del faro delle isole Flannan, scomparsi nel nulla nel 1900 e a cui, in tempi recenti, si è ispirata la scrittrice Emma Stonex per il suo romanzo I guardiani del faro, edito da Mondadori.
Si ripercorrono anche le origini dello spiritismo, molto in voga nella seconda metà dell’Ottocento in Francia, apparso per la prima volta nel 1857 grazie alle attività mistiche del pedagogista Allan Kardec, tra i cui seguaci si annoverava anche Sir Arthur Conan Doyle. E i casi di sedute spiritiche eclatanti, tra le quali la più celebre avvenne il 2 aprile del 1978, a cui presenziò anche il futuro presidente del Consiglio, Romano Prodi, per cercare di individuare il luogo dove le Brigate Rosse detenevano il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro.

Personaggi ed eventi tanto oscuri quanto reali, ai quali il narratore cerca di dare una spiegazione logica, coerente e, quando impossibile, incita il lettore a un approccio temerario e sicuro. E così si apprende anche che molti fenomeni inspiegabili sono, in realtà, legati a dicerie, errori umani o mera suggestione e che l’unico elemento che davvero conta è la potenza delle parole che hanno tramandato queste storie. Perché attraverso di essa hanno resistito al tempo, passando di bocca in bocca.
La cosa più bella del libro è che, come dice Robert K. Blacksmith, ha un “finale aperto”, potenzialmente infinito, in quanto i misteri non si esauriscono mai veramente, così come le domande al riguardo, creando un legame immaginario ma significativo tra coloro che se ne interessano. L’importanza, la piacevolezza e la fruibilità di Il libro dei misteri. 100 enigmi della natura e arcani della storia risiedono soprattutto nel significato del termine mistero: qualcosa di ignoto, lontano da noi seppur così vicino, che ci affascina e, ugualmente, ci destabilizza e sconvolge. Ma di cui non possiamo fare a meno.